Le nostre ragioni del NO al referendum Atac

Le nostre ragioni del NO al referendum Atac
Venerdì 2 novembre ore 18:30
̶P̶i̶a̶z̶z̶a̶l̶e̶ ̶d̶e̶l̶l̶a̶ ̶f̶o̶r̶n̶a̶c̶e̶ ̶d̶i̶ ̶V̶a̶l̶l̶e̶ ̶A̶u̶r̶e̶l̶i̶a̶
̶(̶i̶n̶g̶r̶e̶s̶s̶o̶ ̶d̶a̶l̶l̶a̶ ̶m̶e̶t̶r̶o̶ ̶A̶ ̶V̶a̶l̶l̶e̶ ̶A̶u̶r̶e̶l̶i̶a̶,̶ ̶d̶a̶ ̶V̶i̶a̶ ̶d̶i̶ ̶V̶a̶l̶l̶e̶ ̶A̶u̶r̶e̶l̶i̶a̶ ̶o̶ ̶d̶a̶ ̶V̶i̶a̶l̶e̶ ̶d̶i̶ ̶V̶a̶l̶l̶e̶ ̶A̶u̶r̶e̶l̶i̶a̶)̶
Spazio Sociale Ex 51
Via Bacciarini 12a – Valle Aurelia

Dibattito con il Comitato utenti e lavoratori in difesa del trasporto pubblico

A Roma, l’11 novembre si terrà un referendum consultivo sulla privatizzazione di Atac. Promosso dai Radicali e da una componente maggioritaria del Pd, il referendum rappresenta solo l’ultimo tentativo di sottrazione, dal controllo pubblico, di quei servizi essenziali che dovrebbero essere garantiti ai cittadini.
Alla cittadinanza si pongono due quesiti referendari: entrambi offrono l’occasione ai privati di entrare nel mercato del trasporto per godere dei guadagni su un servizio pubblico già al collasso.

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CAMPO PER TUTTI

CAMPO PER TUTTI


Il campo di calcio in pozzolana di Valle Aurelia  posto accanto alle vecchie case dei fornaciai nel cuore del Parco del Pineto  da anni versa in condizioni di degrado e abbandono
Per questo motivo, il fine settimana del 27 e 28 ottobre 2018, i cittadini, i volontari e le associazioni del territorio, insieme ai ragazzi del quartiere, rifugiati e richiedenti asilo che militano nella squadra di calcio popolare Pineto United hanno organizzato due giornate dedicate all’impegno e all’affermazione dei valori dello sport e della lotta al razzismo  per restituire questo campo all’intera comunità
In ciascuna delle due giornate, dalle 10:00 alle 17:00, i promotori dell’iniziativa sfalceranno e ripuliranno tutta l’area.
Alle 13:00 una pausa per riprendersi dalle fatiche, con un pic-nic in cui ognuno porterà qualcosa da mangiare
Domenica pomeriggio, dopo pranzo, i ragazzini del quartiere sono invitati a partecipare per giocare al calcio con i ragazzi di Pineto United e per ascoltare la loro storia.
Invitiamo tutti i cittadini alla partecipazione, per riprenderci questo “bene comune”, vero avamposto di resistenza sportiva e popolare!

No, questo non era l’Olimpico, ma solo un campetto di terra battuta, con la bandierina del calcio d’angolo tutta rattoppata e il difensore che alle brutte sparava la palla nel canneto. Questo era un campo di terza categoria, ruspante come la pozzolana di un palcoscenico dove, se per caso ti scordavi dov’eri, c’era sempre una voce che ti riportava alla realtà: “Aoh! E guarda che stamo a Valle Aurelia, mica a Real Madrid!”.
Ma questo campo ha le sue storie da raccontare: come quelle di una tradizione orale disseminata tra il bar, la sezione e la parrocchia e come quella, leggendaria, dell’ex terzino della nazionale Giacomo Losi: “Core de Roma”, mitico capitano dei tempi cupi. Negli anni ‘50, quando Losi esordiva in serie A, Valle Aurelia si chiamava ancora la Valle dell’Inferno. E la squadra della borgata, la Stella Rossa, militava nel campionato regionale, disputando le sue partite sul campo, oggi sparito, ubicato nell’area in cui si svolge attualmente il mercato rionale.
Ma il calcio, nella Valle, è sempre stato di casa: così negli anni ’60-’70, la rosso-verde Valle Aurelia e la bianco-rossa Valle dell’Inferno battagliavano sui campi polverosi della borgata, la prima su quello che fu poi ingoiato dal cemento dei palazzoni, la seconda su un campo in pozzolana posto accanto alle vecchie case dei fornaciai, nel cuore del parco del Pineto.
Oggi questo campo rappresenta uno degli ultimi avamposti di resistenza sportiva e popolare a Valle Aurelia, e, per questo motivo, le associazioni del territorio, unite per il Pineto, sono chiamate a restituirlo alla comunità, liberandolo da incuria e degrado.

Evento promosso da:
Pineto United
Il Pineto nel cuore ❤️onlus
Pinacci Nostri
Spazio Sociale Ex 51
Comita To Valledellinferno
Comitato di quartiere Valle Aurelia
Cooperativa sociale L’Accoglienza Onlus “Casa Betania”
Fuori Contesto
Nemo – Festival di Arte e Cultura
Sinergy

In caso di pioggia l’evento sarà annullato

Per raggiungere il campo, percorrere tutta via di Valle Aurelia, superare il civico 79 e, in fondo, oltrepassare la sbarra che la separa dall’ingresso del Parco del Pineto

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14 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

Buon compleanno Ex 51!
14 anni di occupazione, liberazione, autogestione

Venerdì 2 novembre ore 18:30
Le nostre ragioni del NO al referendum Atac
con il Comitato lavoratori e utenti in difesa del trasporto pubblico

11 novembre ore 15
Proiezione ROMA – Sampdoria
A seguire aperitivo musicale e brindisi di compleanno

18 novembre ore 18:30
“Fascismo e Antifascismo:
Come cambia l’approccio politico giovanile nell’era dell’informazione lampo”
Incontro con gli autori di “Ho sedici anni e sono fascista” di Christian Raimo e con l’Azione Antifascista Roma Est

Il neofascismo negli ultimi tempi sta sempre avendo fortuna più tra le giovani generazioni. Di fronte ad alcuni istituti scolastici troviamo scritte o simboli inneggianti al ventennio e un maggior numero di giovani che, anche solo per “per moda”, si definiscono fascisti.
Come mai Blocco Studentesco, formazione giovanile di Casa Pound Italia fondata nel 2006, ha avuto così fortuna tra i giovanissimi? Che cosa ha potuto permettere ai neofascisti di presentarsi armati a piazza Navona per cercare di egemonizzare il corteo che il 28 ottobre 2008 protestava contro la riforma Gelmini?
Purtroppo la scuola non è stata il solo luogo in cui i neofascisti abbiano allargato le loro schiere. Un esempio in questo senso possono essere le curve degli stadi di calcio: un luogo che ha avuto, ha ed avrà per ancora molto tempo un forte impatto sulle emozioni dei giovanissimi che le frequentano. La scritta “Giovinezza” che da alcuni anni è sempre esposta ad ogni partita della Roma in curva sud o in trasferta può esserne uno degli esempi più lampanti.
Senza scadere in allarmismi, chiediamoci come possiamo opporci a questo, nei quartieri, nelle scuole, sui posti di lavoro.

RICORDA LA STORIA
COMBATTI IL FASCISMO

A seguire aperitivo

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Presentazione Pineto United 2018/2019

Presentazione Pineto United 2018/2019
PINETO UNITED, IN GOL PER IL PARCO DEL PINETO

Festa di presentazione della squadra Pineto United con apericena sociale
Roots, Reggae, Dancehall di X Fatton Crew

Support your local Team!
INGRESSO LIBERO

Le offerte raccolte durante la festa saranno utilizzate per sostenere la squadra in vista del prossimo campionato 

Nel 1973 i comitati di quartiere occuparono il parco del Pineto per salvarlo dalla lunga mano della speculazione edilizia. Ad oltre 40 anni di distanza, siamo convinti che l’unione tra tutte le associazioni che hanno a cuore le sorti del parco sia ancora la strada maestra per difendere questa importante area verde. Pinacci Nostri, collettivo artistico della Pineta Sacchetti, ha avviato nel 2015 un progetto di street art partendo proprio dal Pineto, nella convinzione che promuovere eventi artistici e culturali nel parco potesse stimolare i cittadini a frequentarlo maggiormente.

Durante questo percorso, l’incontro con alcuni ragazzi richiedenti asilo ospiti dell’hotel Gelsomino e la loro voglia di integrarsi giocando al calcio ha fatto sì che, quasi dal nulla, nascesse una squadra di calcio popolare, la “Pineto United”. Il nome non è casuale: la squadra è sostenuta da diverse realtà territoriali che hanno deciso di unirsi per il Pineto, esattamente come 40 anni fa, condividendo i valori dello sport, della solidarietà e dell’integrazione.

Quest’anno, per la prima volta, la squadra parteciperà ad un campionato ufficiale, la Serie C del “Trofeo del Petrolio” AICS 2018-2019: sarà la grande occasione per consentire a questi ragazzi di continuare a coltivare il loro sogno di giocare al calcio, portando orgogliosamente il nome del Pineto in giro per la città e per l’intera regione Lazio.

Vi racconteremo il nostro progetto, che intende coniugare i valori dello sport, della solidarietà e dell’integrazione

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ERNESTO GUEVARA – Ciclo di proiezioni sulla vita del CHE

ERNESTO GUEVARA
Ciclo di proiezioni sulla vita del CHE
«Fue un estrella quien te puso aqui»

Il 7 ottobre 1967 veniva ucciso nella foresta boliviana Ernesto “Che” Guevara de La Sierna.
Il compagno Guevara non è stato solo un simbolo di liberazione e di lotta al capitalismo mondiale, ma ci ha fatto scoprire anche altri lati della sua gran personalità, come la passione per i viaggi e quello per la medicina.
Un modo ottimo per comprendere appieno questa figura sono i numerosi film che gli hanno dedicato.
Per ricordare gli insegnamenti e la lotta del Comandante Ernesto “Che” Guevara, nel 51° anniversario dalla morte, allo Spazio Sociale Ex 51 si terranno una serie di proiezione sulla vita del rivoluzionario argentino.

La notte tra l’8 e il 9 ottobre cade il cinquantunesimo anniversario dell’assassinio di Ernesto Guevara, noto in tutto il mondo come il “Che”, caduto in Bolivia, nel tentativo di creare un processo rivoluzionario in quella terra, per mano delle forze controrivoluzionarie guidate e finanziate dalla CIA.
Per i suoi successi, per le sue scelte di vita e per la sua morte è diventato un simbolo mondiale di lotta contro le ingiustizie e il capitalismo.
L’Ex 51 ha voluto ricordarlo anche con questa serie di film.

¡Hasta siempre, comandante!

Di seguito il calendario:

7 ottobre – “I diari della motocicletta” di Walter Salles
14 ottobre – “Che – L’argentino” di Steven Sodenbergh
21 ottobre – “Che – Guerrilla” di Steven Sodenbergh

A partire dalle 20:00
birre, panini e popcorn

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CORTEO PER WALTER ROSSI 2018

WALTER ROSSI
UN RICORDO SENZA PACE
30.09.1977 – 30.10.2018

il 30 Settembre ricorrerà il XLI anniversario dell’uccisione di Walter Rossi, anche quest’anno si svolgerà un corteo per ricordare Walter, portando nell’attualità le sue idee e le sue lotte. Partiremo da Piazza Walter Rossi alle ore 16.00 per arrivare alla lapide di Walter in via delle Medaglie d’Oro.

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PRESENTAZIONE CORSI 2018-2019

PRESENTAZIONE DEI CORSI DELL’EX 51
Sabato 29 settembre alle 18 presenteremo i corsi che porteremo avanti quest’anno.
Questi corsi nascono dalla voglia di condividere i saperi da parte di maestri competenti, inserendosi in una dimensione popolare, per la costruzione di una realtà basata sul rispetto e senza discriminazioni.
Condividiamo sapere senza fondare poteri.
Costruiamo saperi autonomi.

KUNG FU
Il corso di Kung fu shaolin dell’Ex 51 si propone di affrontare con gli allievi partecipanti lo studio delle tecniche di combattimento, affiancato all’allenamento del corpo e al potenziamento di riflessi, capacità di concentrazione e coordinazione motoria.
Corso avanzato su prenotazione

CAPOEIRA
L’obiettivo principale del corso è quello di divulgare la capoeira e attraverso essa migliorare la comprensione di molti aspetti socio-culturali. Obiettivo fondamentale della attività è inoltre quello di preservare le origini e le tradizioni di questa arte-disciplina, affinché il passato del popolo brasiliano e del Brasile stesso non venga travisato o addirittura dimenticato, rispettandone soprattutto i fundamenti. Attraverso la tecnica e la disciplina si formano degli allievi consapevoli e di raggiungere e di far raggiungere un equilibrio fisico, psicologico e spirituale, sempre nel pieno rispetto dei tempi e dei limiti individuali.

Lunedì e Giovedì 20-21

SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI
La condivisione della lingua, la sua riappropriazione come momento di socialità in un contesto di atomizzazione selvaggia e precaria, è prima di tutto un servizio al nostro buon vivere, un bene comune da rivendicare.
Integrazione è dare al migrante che non parla italiano la possibilità di uscire dallo stretto giro della comunità d’origine e a quello che parla già, un lessico in grado di sviluppare relazioni non prettamente lavorative e di scopo.
Integrazione è offrire accesso alla realtà italiana, fuori da cartoline e reality show, nelle sue mille sfaccettature, aprendo la stessa al cambiamento.
Integrazione come spazio di autonomia, condivisione, orizzontalità: tanto per chi apprende una nuova realtà, quanto per chi la vive senza aver avuto mai il tempo di valutarla con sguardo critico.

Mercoledì e Sabato 16:30-18

GINNASTICA DOLCE
Corso di ginnastica con ritmi più lenti della martellante quotidianità allena il cuore, rimette in moto la muscolatura e mira all’acquisizione di un maggiore equilibrio, aiuta ad assumere una postura della schiena più corretta e aiuta nella repirazione. È rivolto a persone di tutte le età

Martedì e Giovedì 18-19

A seguire
Aperitivo e musica dal vivo

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Sportpopolare.it sulla Pineto United

Nella zona nord-ovest di Roma vi è un quartiere, quello di Valle Aurelia, con una forte impronta militante. Pur trovandosi a poca distanza dal centro città, è facile vedere il Cupolone da varie strade della zona, questa è una borgata contrassegnata da una storia di resistenza e ribellione.

Emblema di tutto, sicuramente, è la fornace Veschi: oggi in disuso ma che un tempo dava lavoro a moltissimi abitanti del quartiere che vivevano in una zona specifica chiamata “il Borghetto”. Durante buona parte del XX secolo, per quel che riguarda il lato politico, il PCI raccolse un gran numero di voti nella borgata dell’Inferno e, durante il secondo conflitto mondiale, furono numerosi i partigiani del luogo che caddero sotto i colpi dei nazi-fascisti.

Altra caratteristica di Valle Aurelia è il suo lato “popolare”. Questo è stato portato avanti, nei decenni passati, anche grazie alla Stella Rossa, la squadra di calcio popolare che si allenava nella zona.

Oggigiorno la Stella Rossa non esiste più. Da alcuni mesi, però, il suo posto sta cercando di prenderlo una nuova realtà sportiva: la Pineto United. Essa è una squadra di calcio formata, per la maggior parte, da ragazzi migranti che cerca di portare avanti, sui campi di calcio, ideali quali integrazione e antirazzismo.

Alcuni giorni fa abbiamo intervistato l’allenatore e il responsabile della comunicazione della Pineto United, per farci raccontare “da dentro” questa nuova realtà calcistica.

Quando e come nasce l’idea di dar vita alla squadra di calcio popolare della Pineto United?

Il primo allenamento al parco del Pineto è datato ottobre del 2017. L’idea prevedeva di poter vivere il parco attraverso gli allenamenti e combattere l’abbandono (anche istituzionale) in cui versa. Il progetto Pinacci Nostri ha da subito sposato l’idea del poeta di strada e scrittore indipendente Pietro Lucari, che è l’attuale allenatore del club, di mettere su una squadra di calcio con una programmazione a lungo termine che ci avrebbe portati ad esser pronti all’iscrizione al campionato nell’anno successivo.

Pineto United: un nome abbastanza insolito. Perché avete scelto proprio questo nome? Ci sta un qualche significato particolare dietro?

È stato scelto Pineto United perché abbiamo pensato che riassumesse alla perfezione tutto ciò che questa squadra vuole esprimere: solidarietà, integrazione e unità di intenti. Il Pineto United è stato pensato come una squadra popolare aperta a tutti coloro che desiderino farne parte. I primi a rispondere a questa chiamata sono stati i ragazzi del centro di accoglienza Gelsomino, grazie a loro e al paziente lavoro svolto da Betta Guarino (direttore sportivo), da Pietro Lucari e da varie associazioni presenti sul territorio, si è potuto rimettere a posto il campo da calcio di Valle Aurelia.

La vostra è una squadra formata sostanzialmente da ragazzi migranti, non proprio le persone più ben viste negli ultimi anni in Italia a causa delle affermazioni razziste e nazionaliste di molti politici nostrani. Come mai una scelta del genere?

Non è stata una scelta, come detto prima: le prime persone che hanno risposto alla chiamata aperta per formare la squadra, sono state proprio loro. Noi, però, non smettiamo di cercare nuovi giocatori, la squadra è aperta a tutti, non è nostra intenzione creare altri ghetti, noi vorremmo unire tutte le comunità presenti sul territorio che rispettano e condividono i nostri stessi ideali, sotto un unico vessillo: quello della Pineto United! Lo sport in questo può far grandi cose, i ragazzi migranti ci hanno dato una responsabilità nell’integrarli attraverso lo sport. In questo svolge un ruolo fondamentale la presenza di una donna come direttore sportivo.

Vi allenate nella zona di Valle Aurelia: un quartiere che, nei decenni passati, aveva un forte aspetto militante e popolare. Che legame avete con la borgata?

Io personalmente sono cresciuto a Valle Aurelia, dai campetti Rossi del centro anziani alle passeggiate avventurose con gli amici al borghetto dell’inferno al tempo ancora abbandonato. Con una semplice parola per noi Valle Aurelia è casa, siamo legati a molte realtà del territorio che ci sostengono: i ragazzi dell’Ex 51, i comitati borghetto valle dell’inferno e Valle Aurelia. Abbiamo instaurato partnership con il ristorante Gustamondo, che si trova in zona, che ci ha dotato dei completi da gara.

Siete una delle poche realtà di sport popolare della zona ovest di Roma. Siete riusciti ad intrecciare un qualche rapporto con le altre polisportive popolari romane?

Ovviamente sì. Abbiamo contatti con i Liberi Nantes, il Villa Gordiani e l’Atletico San Lorenzo, realtà sportive popolari che ormai da anni portano avanti una certa idea di calcio che noi condividiamo a pieno. In tutto questo è stato molto importante il lavoro svolto dallo spazio sociale Ex 51 che ci ha messo in contatto con le realtà di calcio popolare ASD Villa Gordiani e San Lorenzo.

Avete un qualche sogno nel cassetto per il futuro. Dove volete far arrivare la Pineto United?

Il sogno c’è, eccome se c’è: vorremmo iscrivere la squadra alla Terza Categoria, ma sappiamo benissimo che dobbiamo volar bassi e sudare molto. Un obbiettivo molto più alla portata è quello di iscriverci al prossimo campionato AICS Roma Cup anche se delle risorse sarebbero necessarie anche proprio per questo fine. Dunque siamo sempre alla ricerca di fondi e donazioni, che, magari, chissà, potrebbero arrivare anche da qualche vostro lettore! Le basi non mancano, quel che manca è la struttura, la spina dorsale della società ed è per questo che chiediamo l’aiuto di tutti, vorremmo davvero costruire una realtà sportiva dal basso, tutti insieme. Non ci iscriviamo alla Terza Categoria FIGC perché come succede per Liberi Nantes a causa dei documenti saremmo fuori classifica. L’AICS, invece, ci farebbe gareggiare. Noi non vogliamo solo integrare i ragazzi ma renderli vincenti nello sport e nella vita.

A Valle Aurelia esisteva un’altra squadra di calcio “popolare” chiamata Stella Rossa. Pensi che si possa fare un qualche tipo di paragone tra il Pineto United e la Stella Rossa?

Noi, attraverso il gioco del calcio, vorremmo trasmettere ideali forti. La cosa che più ci fa piacere è che la comunità stia rispondendo in modo davvero positivo e noi siamo davvero felici per questo. Una squadra popolare come fu la Stella Rossa, vanto della valle Aurelia operaia, intorno alla quale stringersi e crescere insieme. Di una cosa siamo davvero soddisfatti: tutti riconoscono il grande sforzo compiuto dai ragazzi nel ripristinare un campo che era abbandonato da decenni a discapito di tutta la comunità. Un campo glorioso dove si narra ci giocò Pasolini stesso! La Stella Rossa Valle Aurelia rappresenta il passato glorioso, il calcio come era una volta, quello delle parrocchie, delle sezioni di partito, quello giocato in strada.

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Teppa Fest 2018 – Non è una discoteca

TEPPA FEST 2018 – NON È UNA DISCOTECA

Ecco l’aftermovie del festival Teppa – Resistenze Metropolitane svoltosi a La Sapienza il 18-19-20 aprile.

https://www.facebook.com/TeppaFest2017/videos/489598521459224/

Grazie a Sapienza Clandestina – Progetto Degage – Spazio Sociale Ex Cinquantuno – Palestra Popolare Quarticciolo e a tutte le palestre popolari che hanno partecipato alla giornata di sport popolare.
Grazie agli artisti: Sovverti la Metropoli – Do Your Thang – Murubutu – DJ Craim & Baro Collederfomento.

Con il festival ci vediamo il prossimo anno, con la teppa ci si vede nelle lotte e per strada.

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Presentazione “La teppa all’assalto del cielo”

Presentazione “La teppa all’assalto del cielo”

con gli autori Salvatore Corasanti, Emiliano Cazorzi e Giorgio Ferrari
Venerdì 19 maggio ore 18
La Sapienza – 3Serrande – Viale Regina Elena 336


La comune di parigi, il 77, il 14 dicembre e il 15 ottobre:
le accuse, gli insulti, le paure della stampa borghese di fronte alla teppa che si solleva non cambiano in 150 anni. A un mese dal festival proponiamo un dibattito all’università per scoprire insieme questo importante lavoro di attualizzazione completamente autoprodotto per ragionare insieme della stupidità del potere e della necessità della rivolta.

dalla prefazione:
“Perché mai ripubblicare un libro come “La teppa all’assalto del cielo” che fa la cronistoria di una vicenda avvenuta più di un secolo prima? Pensiamo che la storia della Comune di Parigi appartenga al novero degli eventi fuori dal tempo, che si pongono come faro per chiunque si prefigga l’obiettivo di abolire lo stato di cose presenti. I comunardi sono punti di riferimento storici – della storia delle classi oppresse – che non possono scolorare nell’oblio della memoria, le cui azioni dovrebbero essere rilette e serbate come patrimonio per le lotte che i compagni e le compagne portano avanti ogni giorno.
Il libro, c’è da dire, va oltre la rievocazione storica perché ci restituisce tutta intera l’atmosfera in cui si consumò quell’assalto al cielo, attraverso i giudizi che la borghesia dell’epoca – erede del secolo dei Lumi – riservò ai Comunardi e che, quarant’anni fa, un’altra borghesia – ancora più «illuminata» della prima – inflisse con il medesimo livore al movimento del ’77.
A quaranta anni dal ’77 dunque, abbiamo ripreso la formula utilizzata dai compagni che per primi curarono l’edizione di questo testo, per «proporre la Comune come spunto per una riflessione sulla lotta di classe ieri e oggi», con la suggestione di un confronto con l’oggi, con il giudizio rivolto dalla stampa e da politici e intellettuali prezzolati alle giornate di mobilitazione del 14 dicembre 2010 e del 15 ottobre 2011. Ferme restando infatti le differenze di contesto, dei protagonisti storici, della portata degli eventi, mettere in luce il trattamento riservato alla «teppa» di questo secolo, in giustapposizione agli estratti dei giornali sugli anni ’70 e alle vicende della Comune, crediamo serva a evidenziare alcune linee di fondo, alcuni topoi che si riproducono sempre uguali a se stessi, utili a demonizzare un avversario le cui pratiche non possono essere sussunte dal potere dominante.
Oggi come ieri l’irruzione della teppa nello spazio pubblico spaventa il potere e indigna i benpensanti, spingendoli a reazioni isteriche che disvelano il loro vero volto, celato sotto le maschere della democrazia borghese e delle libertà civili.”

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