No ai sacrifici del Governo Monti! La crisi la deve pagare chi l’ha causata

Ecco la manovra economica. Ecco i sacrifici. Per chi? Per le banche? Per i politici? Per gli imprenditori che vivono nel lusso? No, come al solito a sacrificarsi siamo noi, quelli che già posseggono meno in questa società.

Queste le misure principali contenute nella manovra economica del Governo Monti, sostenuto da tutti i partiti (Pdl, Pd, Terzo Polo, Idv, Sel):

  • In pensione non prima dei 66 anni (per gli uomini da subito per le donne solo per quelle nate dopo in 1951) ma se si smette di lavorare prima dei 70 anni si avrà una pensione più bassa.
  • Nessun’aumento dell’Irpef (tassa sul reddito) per i redditi più alti, aumento dell’Irpef regionale per tutti, chi ha di più come chi ha di meno (+0,33%).
  • Aumento dell’Iva (tassa sugli acquisti) del 2% su tutti i generi di consumo! Da quelli di importanza primaria (carne, latte, ortofrutta), Iva dal 10 al 12%, quelli di importanza secondaria (benzina, telefonini), Iva dal 21 al 23% (era già aumentata dell’1% due mesi fa con Berlusconi).
  • Reintroduzione della tassa sulla prima casa (0,4% del valore della rendita catastale)
  • Aumento immediato delle tasse sui carburanti: +8,22c. per la benzina, +11,2c. per il diesel
  • Nessuna tassazione dei patrimoni più ricchi e del lusso inutile degli imprenditori
  • Nessuna riduzione degli stipendi e delle pensioni milionarie dei manager delle imprese con partecipazione statale (FS, Enel, Eni, Finmeccanica…)
  • Riduzioni sono simboliche degli immensi privilegi dei politici e dei dirigenti delle istituzioni pubbliche
Lavoratori, disoccupati e piccoli consumatori vengono spremuti ancora una volta in nome del pareggio dei conti. I sacrifici vengono considerati indispensabili da chi la crisi l’ha creata nelle Istituzioni economiche europee, nelle Banche, nelle imprese pubbliche e private, nei governi e ha difeso le scelte che l’hanno prodotta nelle aule universitarie.

Ma i sacrifici sono veramente indispensabili? E chi li deve fare?

Mentre questa manovra sposta 30 miliardi di euro dalle nostre tasche nelle casse dello Stato, il governo stanzia 13 miliardi per acquistare 131 cacciabombardieri F 35, altri 13 miliardi per costruire il Treno ad Alta Velocità (TAV) in Val di Susa (e 36 ne ha già spesi per la Tav già esistente). Ogni anno l’Italia butta 37 miliardi in spese militari.

Oggi in Italia il reddito del 10% più ricco della popolazione è 10 volte quello del 10% più povero, solo 10 anni fa era 8 volte. La ricchezza creata dal progresso tecnologico è finita tutta nelle mani dei padroni: perché se la produttività del lavoro è aumentata del 1,4% tra 1980 e 2007 continuiamo a lavorare 40 ore a settimana (almeno) e dobbiamo perfino andare in pensione più tardi? È questo il progresso costruito dal Capitalismo e dalla Democrazia Occidentale? La soluzione alla crisi può venire solo dal radicale capovolgimento di questo sistema economico e politico, per una nuova società senza privilegi, egoismi e sfruttamento, basata sulla condivisione, la solidarietà e la cooperazione.

RIPRENDIAMOCI QUELLO CHE CI STANNO TOGLIENDO!
OCCUPIAMO LE CASE SFITTE, RIAPPROPRIAMOCI DI MERCI, SERVIZI, SCUOLE E UNIVERSITÀ, BLOCCHIAMO LA CITTÀ E LA PRODUZIONE!

Spazio Sociale Occupato Ex 51
venerdì 9 dicembre 2011
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