STRADE SENZA NOME

stradesenzanome

“Strada……
Lunga strada
Strada del mondo
Piena fino in fondo
Delle voci del mondo
E a rifletterci, in fondo
anche le voci
di tempi andati: felici
infelici, di vergini di amanti
ingegneri,commercianti
lattai,banchieri,possidenti
massaie pimpanti
pubblicitari e studenti
che parlano parlano e avanti
parlando vanno avanti
sempre avanzanti,e fra i tanti
c’è chi davanti a una
finestra si blocca
e scocca sguardi sul mondo
cerca di vedere a fondo
che cosa mai,
così in tondo
anzi in un
gran girotondo
succede, se succede qualcosa a questo mondo.

[…]”
L. Ferlinghetti – La lunga strada.

Tre narratori scoccano i loro sguardi sul mondo, in quel grande girotondo che è la vita. Tre storie per viaggiare alla ricerca delle domande giuste, attraverso strade sconosciute, senza nome. Il teatro civile assume la forma del racconto immerso nella penombra del palcoscenico, unico partner: la fedele sedia di legno. Come le favole insegnano, ogni storia ne nasconde dietro sempre un’altra, basta solo aprire gli occhi e guardarci dentro, per scoprirne meraviglie… e orrori.

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PRESENTAZIONE CORSI EX 51 + Aperitivo Ven 31/01 h.18:30

locandina 2 copia

Ripartono con l’anno nuovo i corsi dell’Ex 51

KUNG FU
lunedì 19:00-20:30
mercoledì 19:00-20:30

AUTODIFESA FEMMINILE
sabato 10:00-11:30

ITALIANO PER STRANIERI
martedì 19:30-21:00

CHITARRA
a partire da Marzo 2014
martedì 17:30-19:30
mercoledì 17:30-19:30

STORIA DELL’ARTE
martedì 17:00

LABORATORIO TEATRALE
corso su prenotazione

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Venerdì 31 Gennaio ore 18:30
PRESENTAZIONE DEI CORSI
aperitivo – musica – buffet
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Spazio Sociale Occupato Ex 51
Via Bacciarini 12, Valle Aurelia
bus: 495/496/490/994/906/892
Metro A Valle Aurelia/ Treno FM3 Valle Aurelia

ex51.noblogs.org

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Proiezioni di fine anno

2013.12 DocumentariPer gli ultimi giorni di un 2013 di larghe intese e di crisi, di riappropriazione e di lotta, l’Ex 51 accende le luci del suo proiettore, apparecchia il suo bancone ed inaugura il suo nuovo frigo da bar. Se non avete di meglio da fare venite.

Apuntando al Corazón
26 dicembre h. 21.00 – 2013, 52′ (spagnolo, sottotitoli in italiano)
L’esercito colombiano non è amato dai colombiani: ha collaborato con gli squadroni della morte e i narcos, ha ucciso i contadini travestendoli da guerriglieri, quando entra in un paese occupa con prepotenza scuole e luoghi pubblici, si comporta da invasore di un paese straniero. Come far diventare degli eroi i soldati colombiani? Con una campagna pubblicitaria martellante ideata dai migliori strateghi di marketing. Questo documentario sensazionale ce la mostra dall’interno con interviste ad ufficiali dell’esercito e agli ideatori della campagna.

Inside Job
27 dicembre h. 21.00 – 2010, 120′ (italiano)
La crisi sarà pure strutturale e di sovrapproduzione, la speculazione sarà pure solo il tentativo momentaneo di evitare la caduta tendenziale del saggio di profitto… ma che odio questi broker rampanti, senza altra legge che quella del profitto, senza altro ideale che quello della competizione sfrenata. Il documentario ci mostra come la deregolamentazione dei mercati finanziari Usa abbia potuto far gonfiare la bolla dei subprime scoppiata con la crisi del 2008. Gli hanno dato l’oscar, ma non mi pare che abbiamo posto un freno all’opulenza di Wall Street…

District 9
28 dicembre h. 21.00 – 2009, 112′ (italiano)
L’ipocrita aiuto ai rifugiati con commozione di fronte alle telecamere e calci in culo in privato lo conosciamo bene in Italia. Qui i rifugiati sono alieni, sono tenuti in apartheid in Sud Africa e una multinazionale delle armi ne vuole sfruttare i segreti tecnologici. È l’unico film della rassegna ma il documentario che sta girando il personaggio principale ci mostra quanto può essere finta la rappresentazione della realtà.

Toxic Somalia
29 dicembre h. 21.00 – 2009, 52′ (italiano)
La Somalia è stata una colonia italiana, durante il fascismo ci sono andati a piantare banane e rompere le schiene dei neri il peggio degli squadristi del ’19. Oggi dall’Italia partono altri rifiuti, quelli più pericolosi e costosamente smaltibili che escono dagli stabilimenti di sorridenti imprenditori in giacca e cravatta. Anche questo è colonialismo.

Nosotras que todavía estamos vivas
30 dicembre h. 21.00 – 2009, 84′ (italiano)
Dal giorno del colpo di Stato del 24 marzo 1976 parte la caccia ai militanti dei partiti di sinistra, dei sindacati, dei collettivi giovanili e delle università vengono arrestati in Argentina. Quelli che vengono arrestati sono torturati, seviziati, lanciati nell’oceano dagli elicotteri, assassinati. Tante donne. Tante ragazze in cinta, alle quali vengono strappati i figli, consegnati a famiglie vicine ai militari per dargli un’educazione meno sovversiva. Negli ultimi dieci anni tanti di questi figli hanno voluto e potuto conoscere la loro vera famiglia. Sono rimaste a ricordare le loro lotte e i loro sogni quelle che ancora sono vive: le amiche, le madri, le figlie, le compagne scampate alla tortura e alla prigionia.

 

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UNA VICENDA SURREALE Cena Sociale 14 Dicembre @ Ex 51

una vicenda assurda

La corte di Appello condanna 30 cittadini di Malagrotta a pagare 10000 euro di spese legali a Manlio Cerroni, il “re” della monezza.
Una vicenda surreale perchè condanna 30 persone che hanno subito in prima persona i danni causati dalla discarica più grande d’Europa.
Una vicenda assurda perchè nega qualsiasi danno ambientale nel territorio della Valle Galeria.
Una vicenda che suscita indignazione e rabbia.

comunicato del Comitato Malagrotta:

UNA VICENDA SURREALE…..

Una sentenza assurda nega il danno ambientale per Malagrotta e obbliga 30 cittadini della Valle Galeria a pagare al COLARI le spese legali

Il Tribunale nel Dicembre2008 emetteva una condanna a un 1 anno di reclusione e a 15.000 euro di ammenda verso Francesco Rando responsabile della GIOVI, per i seguenti reati:

      Smaltimento di rifiuti pericolosi derivanti dal trattamento chimico fisico del percolato nella discarica e dei fanghi conferiti dall’ACEA;

      Violava le procedure di ammissione dei rifiuti in discarica, senza che vi fosse la documentazione prescritta e senza alcuna verifica analitica;

      Nelle motivazioni della sentenza si legge che non sorge alcun dubbio che la condotta dell’imputato ha causato un danno ambientale e sanitario significativo subito dai residenti, tale da dover essere risarcito alle parti costituite in sede civile, da definire in un successivo giudizio;

Sulla base di questa sentenza del Tribunale di Roma, un gruppo di 30 cittadini residenti nella Valle Galeria, avviava una causa collettiva come parte civile contro i gestori della discarica di Malagrotta,

In una successiva sentenza della Corte d’Appello di Roma, novembre 2011, si disconosceva invece l’esistenza del danno adducendo cavilli giuridici – per il primo capo di imputazione sarebbe intervenuta la prescrizione e per il resto c’è l’assoluzione – e quindi venivano condannati i cittadini riuniti nella causa collettiva al pagamento di pesanti spese legali a vantaggio del CO.LA.RI. – Consorzio Laziale Rifiuti presieduto dall’avv. Manlio Cerroni, proprietario della discarica.

E’inevitabile, comunque, un giudizio critico su una sentenza come quella della Corte d’Appello di Roma, che ha ingiustamente penalizzato dei cittadini e che è in controtendenza netta rispetto all’evoluzione che nel frattempo ha avuto la procedura d’infrazione comunitaria per Malagrotta, la quale non solo non è stata ancora sanata dalle nostre autorità, a oltre due anni dalla messa in mora, ma ha visto anzi il caso Malagrotta e quello delle altre discariche del Lazio ulteriormente deferito alla Corte di Giustizia Europea, che si dovrà pronunciare prossimamente.

In definitiva, i cittadini della Valle Galeria, rappresentati anche dal gruppo dei partecipanti alla causa collettiva, non solo hanno visto rigettata la loro richiesta per un giusto risarcimento del danno ambientale e sanitario subito in decenni di forzata contiguità con la megadiscarica, ma hanno anche dovuto subire la beffa di dover pagare le spese legali a vantaggio proprio di chi è considerato il principale responsabile del danno ambientale nell’area di Malagrotta.

Questa assurda e oltraggiosa penalizzazione è sentita come un’offesa dall’intera cittadinanza della Valle Galeria, l’ennesima ingiustizia, dopo 30 anni di convivenza ravvicinata con la discarica con tutti i disagi che questo ha comportato, cui si aggiunge ora anche la beffa.

Una beffa tragica, aggravata dal fatto che nel frattempo una delle partecipanti alla causa collettiva è deceduta per una grave forma tumorale

Il gruppo costituito come parte civile, sente tutto questo come una i sopraffazione nei loro confronti. Questa iniziativa era stata intrapresa con lo scopo non tanto di ricevere dei soldi, ma con l’idea che questo fosse un piccolo contributo per divulgare la vera storia della Valle Galeria e contribuire così a un cambiamento nella gestione dei rifiuti e a una vera rinascita della Valle.

I cittadini della Valle Galeria si stanno organizzando per far diventare anche questa occasione negativa, come un momento di ribellione ad una palese ingiustizia e lanciano l’iniziativa:

«Noi facciamo la cosa giusta!»

All’ingiustizia si oppone la comunità sociale

Sottoscrizione aperta a tutti i cittadini per dimostrare:

· che siamo una comunità solidale

· che la Valle Galeria rifiuta le intimidazioni del COLARI

· che chiediamo finalmente, dopo decenni di rinvii, il risanamento e la bonifica

 

Mille cittadini che metteranno il loro nome e 10€ per pagare per intero le spese legali pretese da questa assurda condanna.

Al raggiungimento dell’obiettivo, entro la fine dell’anno, sarà organizzata una conferenza stampa durante la quale verranno restituiti i soldi ai 30 sottoscrittori della causa.

Comunicheremo in seguito le modalità per il versamento dei 10€, nel frattempo chiediamo di anticipare la sottoscrizione al sostegno inviando il nome da inserire nella lista dei sostenitori. (specificare se si desidera restare anonimi)

Per rimanere informati e per adesioni di solidarietà: unavicendasurreale@gmail.com

Lucia D’Alessio      3779679781

Sergio Apollonio     335221767

Giuseppe Carelli     3356106709

 

Roma, 18 novembre 2013

www.mauriziomelandri.it

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Racconti di vissuti resistenti

banner festa 51 2013

Sabato 16 Novembre lo Spazio Sociale Ex 51 festeggia 9 anni di occupazione.

Quest’anno, al tradizionale momento assembleare che precede il cenone,
abbiamo scelto di sostituire una diretta radio ininterrotta con la
radiofficina, la web radio dell’occupazione di Valle Fiorita. Una diretta
che non va a sostituire un confronto politico, ma che sceglie di costruire
quel momento attraverso i racconti, individuali e collettivi, di chi
quotidianamente anima le lotte.

I percorsi che portiamo avanti sono fatti di persone ed esperienze, di
momenti seri, adrenalinici o goliardici e vorremmo fermarci a condividerli
perché pensiamo che anche di questi pezzi si faccia la voglia di mettersi
in gioco tutti i giorni.

Se ti va, o vi va, di contribuire alla diretta, mandate un breve testo
scritto, o passate all’ex51 sab.16 dalle 18:00 in poi. Non c’è una forma
cui attenersi, vogliamo dar vita ad un racconto corale, imprevisto e
variegato di vissuti resistenti.

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Storie di ordinaria gestione del problema abitativo a Roma Nord

Storie di ordinaria gestione del problema abitativo a Roma Nord(e)

da http://radiofficina.wordpress.com

pol

Succede una domenica mattina di novembre. Un gruppo di famiglie senegalesi occupa l’ex clinica privata “villa dei fiori” in Via delle benedettine (zona Monte Mario). Dopo poche ore dall’ingresso nello stabile, un ingente spiegamento di celere arriva, velocemente gli agenti chiudono gli accessi della via e con fare aggressivo intimano agli abitanti del quartiere di allontanarsi.

La risposta dei vicini solidali non si fa aspettare e da subito si prova a placare gli animi di chi più che gestire ordine pubblico sembra lavorare con carne da macello.

Come spesso succede la risposta ai problemi sociali è, quindi, la repressione. La polizia è intervenuta violentemente picchiando gli occupanti – fra cui donne in stato di gravidanza avanzata e bambini – e arrestandone uno con l’accusa di minaccia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Le istituzioni, interrogate, come al solito si sono dimostrate incapaci di trovare una soluzione. I servizi sociali dicono di non avere mezzi per trovare una soluzione. Dal che la domanda: che ci state ancora a fare?

Gli occupanti sono temporaneamente ospiti nell’occupazione di Valle Fiorita, dimostrando che la solidarietà può essere un’arma più forte della repressione dei padroni e dei loro servi.

E’ chiaro a questo punto che la lotta è l’unica soluzione per risolvere condizioni di vita che si fanno sempre più precarie per la maggior parte della gente. A star precipitosamente fallendo infatti non è un partito politico piuttosto che l’altro: è l’intero sistema.

Continuiamo l’assedio contro un sistema che si blinda di fronte alle istanze, sempre più forti, dei settori sociali che continuano a pagare questa crisi del capitale e che vuole destinare risorse a grandi opere piuttosto che ai servizi essenziali per il benessere collettivo.

Il 20 Novembre scendiamo in piazza in occasione del vertice Letta-Hollande sul progetto Tav.

Continuons le combat!

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9 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

banner festa 51 2013Lo Spazio Sociale Ocuupato Ex 51 festeggia 9 anni di occupazione, lotte e liberazione!

PROGRAMMA FESTA
VENERDì 15 NOVEMBRE ore 18:30

La Coordinamenta femminista e lesbica presenta il libro:
“NON PER ODIO MA PER AMORE”
di Haidi Gaggio Giuliani e Paola Staccioli, Derive Approdi 2012

con PAOLA STACCIOLI E SILVIA BARALDINI

a seguire Degustazione di vini e Cena a Buffet Benefit

SABATO 16 NOVEMBRE dalle ore 15:00

GRAFFITI sui muri esterni decllo spazio
TORNEO DI BILIARDINO con premiazione finale

dalle ore 18:00
RACCONTI DI VISSUTI RESISTENTI in diretta e collaborazione con Radiofficina Occupata

a seguire CENA SOCIALE Benefit per le spese legali

…more infos soon…

compleanno ex51 web

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IL SOTTILE TRIONFO DEL “PENSIERO UNICO”

COMUNICATO STAMPA DEL COORDINAMENTO DEI COMITATI RIFIUTI-ENERGIA DEL LAZIO

IL SOTTILE TRIONFO DEL “PENSIERO UNICO”

The Great Dictator - filmstill

È stato pubblicato il 29 ottobre, sul BURL della Regione Lazio, il Decreto del ministro
dell’Ambiente Andrea Orlando del 30 settembre scorso, che autorizza il Commissario per
l’emergenza rifiuti, Goffredo Sottile, ad adottare tutti gli atti idonei ad “acquisire discariche
pubbliche o private mediante compravendita o espropriazione”, sia requisendo l’area, sia
“affidando il servizio di smaltimento a soggetti che gestiscono discariche esistenti anche con
procedura negoziata”. All’interno del Decreto, nuovi pericolosi poteri vengono conferiti al prefetto Sottile, come il “pieno” utilizzo degli impianti TMB del Lazio a servizio della Capitale, individuare ed autorizzare siti dove creare nuove discariche, acquisire, espropriare, requisire, gestire discariche già in esercizio.

E’ evidente che l’ampliamento dei poteri del Commissario di governo va ad incidere su tutta
la Regione, coinvolgendo nel “valzer dei rifiuti” territori e popolazioni che finora non erano stati toccati dalla malagestione regionale. Ma nel Decreto si pone di nuovo – come già nell’infausto decennio 1998-2008 – la questione rifiuti sotto provvedimenti emergenziali, straordinari, “contingenti” e fuori del quadro normativo corrente.
Il fallimento di quell’esperienza (che nulla risolse, ma aggravò la situazione generale e
specifica) non è servito ai solerti maghi che dal cilindro continuano a tirare fuori solo lo stesso consunto coniglio, costretto a correre tra discarica, impianto TMB e inceneritore.
Così come già a suo tempo Storace, Marrazzo e Polverini – uniti appassionatamente in una
sorta di “pensiero unico” al servizio dell’“unico pensatore”, il monopolista dei rifiuti Cerroni –
condannarono a morte territori come Malagrotta, Albano, Colleferro, Guidonia, oggi Orlando non cambia ricetta ed anzi aggiunge Falcognana-Divino Amore e Bracciano-Cupinoro al nero banchetto. Così potrebbe essere avviato il cantiere dell’illegittimo impianto di incenerimento di Albano-Roncigliano, sarà terminato a tempo di record l’impianto TMB di Guidonia-Inviolata (anch’esso palesemente fuori legge), saranno approntati in tutta fretta i nuovi sversatoi di Falcognana e Cupinoro.

Il tutto grazie ai poteri straordinari conferiti ad un prefetto che, per sua stessa ammissione, neanche conosce i siti, i problemi, lo stato di salute delle popolazioni e le criticità ambientali.
Il Decreto Orlando del 30 settembre può essere considerato non solo il fallimento delle politiche regionali in materia di rifiuti, ma soprattutto la risposta istituzionale e vigliacca alla grande mobilitazione dei Comitati del Lazio, scesi in piazza il 21 settembre a Roma a rivendicare la difesa dei territori attraverso la lotta contro tutte le devastazioni ambientali e contro questo sistema politico, sociale ed economico in evidente decomposizione ed imbarbarimento.

31 ottobre 2013

COORDINAMENTO DEI COMITATI RIFIUTI-ENERGIA DEL LAZIO

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La partita non è finita

malagrotta_sitoL’emergenza rifiuti a Roma sta assumendo dimensioni sempre più grandi, che coinvolgono un numero sempre più crescente di territori. Dicono che Malagrotta stia chiudendo, ma non ritirano l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) a Monti dell’Ortaccio, individuano in Falcognana la nuova Malagrotta, poi tornano sui loro passi dichiarandola “discarica di servizio”, da utilizzare ubi necesse, spediscono camion colmi di rifiuti in giro per l’Italia che poi vengono bloccati per via della composizione sospetta del materiale trasportato, restano attive discariche ormai sature come l’Inviolata o Roncigliano ed infine rilanciano su Cupinoro (Bracciano), sperando, almeno qua, di riuscire ad aprire la tanto agognata nuova discarica di Roma.

Ed il quadro appena delineato non è che l’ultimo pezzetto di un mosaico molto più complesso nel quale si inseriscono anche inceneritori già attivi, in progetto, o da rifinanziare, impianti altrettanto dannosi come piccole centrali a biogas e biomasse e, per farla breve, parchi di FOS (i.e. monnezza) dove centinaia di alberi dovrebbero nascondere 30 anni di devastazione ed inquinamento.

Queste scelte impiantistiche, così come la gestione emergenziale, non sono dettate da un’assenza di alternativa, ma da  un modello di gestione del ciclo dei rifiuti che privilegia l’interesse economico di pochi privati all’interesse collettivo di chi abita un territorio. A garanzia di questo profitto vi è un costo socializzato pagato tanto nell’accettazione di questi progetti irreversibilmente distruttivi, quanto sul piano economico con tasse sui rifiuti via via crescenti. Ed è questo modello ed il metodo autoritario con cui viene imposto, garantito dall’emergenzialità, che crediamo necessario mettere in discussione.

Checché ne dica il Sindaco e il Presidente della Regione, tappezzando Roma e dintorni di manifesti, la partita non è chiusa: stiamo ai rigori.

Se per prima la valle Galeria si è mossa sulla questione dei rifiuti, quello cui assistiamo da qualche anno a questa parte è proprio il crescere delle mobilitazioni e dell’attivazione su questi temi. Le amministrazioni tentano il goal sondando il territorio? Prontamente si può rispondere. Ogni qual volta venga presentato un nuovo progetto, dall’inceneritore alla discarica passando per le centrali a biogas, si incontra l’opposizione attiva di chi vive quel territorio. Un’opposizione sempre più consapevole che è solo creando un fronte comune, muovendosi parallelamente, è possibile creare quel rapporto di forza che è necessario ad un cambiamento radicale del ciclo di gestione dei rifiuti.

Il 21 Settembre a Roma si è svolto un corteo di dodicimila persone che ha ribadito con forza e determinazione quella che crediamo essere l’unica strada percorribile: riduzione, riuso e riciclo.

E non è stata una giornata campale, ma un passaggio di un più vasto processo di costruzione di un movimento di massa che va man mano acquisendo la consapevolezza di poter vincere.

L’inceneritore ospedaliero, le linee TMB, l’AIA di Monti dell’Ortaccio, la bonifica di Malagrotta, il gassificatore ora spento ma in attesa di rifinanziamento diverranno ricordi se e solo se saremo in grado di costruire insieme un percorso di lotta quotidiano ed orizzontale, mobilitandoci accanto a chi, nel resto d’Italia come nel Lazio, combatte la nostra stessa battaglia.

Sabato 26 Ottobre 2013

Giornata di mobilitazione regionale contro l’attuale gestione del ciclo dei rifiuti

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LA CINA è VICINA DISCUSSIONE CON RALF RUCKUS Merc 9/10 H. 18:00

islave“In tempi di profonda crisi capitalistica, con nuovi movimenti di classe in tutto il mondo che manifestano la loro capacità di autorganizzazione, le campagne hanno senso se attaccano tutte le strutture capitalistiche di sfruttamento, non cercano mediazioni interclassiste, e si basano su di un mutualismo solidale tra pari. La solidarietà è possibile quando soggetti (potenzialmente) ribelli e capaci di azione condividono scopi comuni e connettono le proprie lotte

 Questo scrive Ralf, compagno tedesco che traduce dal cinese e fa parte del collettivo gongchao.org, in un suo articolo sulle lezioni da trarre delle lotte degli operai cinesi della Foxconn, la più grande azienda terzista del mondo, che produce per  Apple, Samsung, Google, ecc. (il suo articolo si può trovare qui).

Ralf queste lotte le conosce bene, non solo perché è stato in Cina più volte e ne ha avuto direttamente a che fare, ma anche perché ha appena curato un libro dal titolo “iSlave – Ausbeutung und Widerstand in Chinas Foxconn-Fabriken” (Schiavi 2.0–Sfruttamento e resistenza nelle fabbriche cinesi della Foxconn). Adesso è in Italia a presentarlo, dopo una serie di presentazioni in giro per l’Europa ed il mondo (vedi qui).

A Roma abbiamo pensato si potesse fare una discussione aperta, anziché un vera e propria presentazione. Con delle date importanti di mobilitazione in arrivo, ci sembra importante discutere di cosa significhino e come si possano praticare la solidarietà di classe e l’internazionalismo, a partire da un confronto su questa fase di crisi e di lotte in Italia, in Europa (in particolare Germania e Polonia) e nel mondo (in particolare Cina). 

Sarà presente anche una compagna di Inicjatywa Praconicza (Iniziativa Operaia), l’unico sindacato di base polacco, protagonista di interessanti scioperi negli ultimi anni (info qui).

Intervista su Radio Onda Rossa

 

MERCOLEDì 9 OTTOBRE

ORE 18:00 (a seguire cena a Buffet)

presso lo Spazio Sociale Occupato Ex 51

Via Bacciarini 12, Valle Aurelia

Metro A/ Treno Fm3: Valle Aurelia

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