Sportpopolare sulla Stella Rossa Valle Aurelia

Album di famiglia: la Stella Rossa Valle Aurelia

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Valle Aurelia è un quartiere di Roma nord-ovest, a pochi chilometri dal Vaticano e dal suo Cupolone.

Da sempre contraddistinta dalle sue fornaci, che davano da lavorare a numerosi abitanti locali e che la facevano conoscere nel resto di Roma come “Valle dell’Inferno”, la zona è, ancora oggi, una delle più popolari della Capitale.

Lo stesso aggettivo “popolare” ha contraddistinto, negli anni passati, vari ambiti del quartiere e non ha risparmiato nemmeno quello calcistico. Un esempio in questo campo può essere quello della Stella Rossa, una squadra di calcio popolare creatasi a Valle Aurelia negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale.

La Stella Rossa era la squadra del popolo dei valligiani, nominativo con cui erano chiamati gli abitanti della Valle. Una team sportivo che, a partire dal nome, portava avanti ideali politici ben precisi: quelli comunisti.

Non era nata per caso ma con scopi già prefissati. I comunisti infatti cercavano di usarla come mezzo per diffondere ancora di più i loro ideali politici in un momento abbastanza delicato per il partito fondato nel 1921 da Antonio Gramsci.

D’altronde, in una zona in cui il PCI ha sempre ottenuto la maggioranza dei voti, era difficile, soprattutto con un nome così, andare contro valori come solidarietà e antifascismo. La Stella Rossa era una squadra del popolo, per il popolo e formata dal popolo.

Per alcuni anni la Stella si iscrisse al campionato regionale e portò avanti quegli ideali comunisti molto radicati in Valle che però, nella città di Roma, non erano ben accettati vista la netta predominanza politica della DC che, pur di ottenere qualche aiuto dal gigante americano tramite il piano Marshall, era pronta a tutto al fine di demonizzare i rossi servi dell’URSS di Stalin e il loro compagno/dittatore a capo del Cremlino. I democristiani erano così impauriti di questa esperienza che fondarono anche loro una vera e propria squadra di calcio popolare per contrastare la temuta “avanzata rossa” anche sui campi di calcio e sugli spalti degli stadi.

Così nacque la Libertas Valle Aurelia coi suoi colori, bianco e giallo, che richiamavano da vicino quelli dello stemma papalino. Nonostante tutto la Stella Rossa fu un esperimento che non tramontò subito e, nel corso della seconda metà del XX secolo, influenzò la nascita di altre esperienze del genere.

Poco dopo venne fondata la polisportiva Valle Aurelia 87 che, seppur non si rifaceva in maniera così chiara al mondo della militanza, aveva tante cose in comune con la Stella Rossa: dalla voglia di dare una qualche opportunità ai ragazzi della zona al bisogno di staccarsi dal mondo “istituzionale” del calcio capitolino che proprio allora, grazie alle imprese della Roma di Falcao, Di Bartolomei e Liedholm, viveva uno dei suoi apici dal punto di vista calcistico.

Oggigiorno, a Valle Aurelia, sono numerose le testimonianze di calcio popolare che cercano, in vari modi, di contrastare il mondo istituzionale del pallone dove, a farla da padrone, sono i diritti tv, miliardi di soldi e determinate società. A tutto questo si è deciso di rispondere con la nascita di numerose realtà del calcio popolare, come la ASD Nuova Valle Aurelia dal giugno 2011 o la USD Le Fornaci nata nell’ottobre 2005.

Tutte queste esperienze si battono quotidianamente per un calcio aperto a tutti grazie ai costi notevolmente più bassi ma anche a concetti quali antirazzismo, antifascismo e aggregazione sociale che, nel mondo ufficiale del pallone, stanno scomparendo ogni giorno di più.

Roberto Consiglio

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