La corte di Appello condanna 30 cittadini di Malagrotta a pagare 10000 euro di spese legali a Manlio Cerroni, il “re” della monezza.
Una vicenda surreale perchè condanna 30 persone che hanno subito in prima persona i danni causati dalla discarica più grande d’Europa.
Una vicenda assurda perchè nega qualsiasi danno ambientale nel territorio della Valle Galeria.
Una vicenda che suscita indignazione e rabbia.
comunicato del Comitato Malagrotta:
UNA VICENDA SURREALE…..
Una sentenza assurda nega il danno ambientale per Malagrotta e obbliga 30 cittadini della Valle Galeria a pagare al COLARI le spese legali
Il Tribunale nel Dicembre2008 emetteva una condanna a un 1 anno di reclusione e a 15.000 euro di ammenda verso Francesco Rando responsabile della GIOVI, per i seguenti reati:
– Smaltimento di rifiuti pericolosi derivanti dal trattamento chimico fisico del percolato nella discarica e dei fanghi conferiti dall’ACEA;
– Violava le procedure di ammissione dei rifiuti in discarica, senza che vi fosse la documentazione prescritta e senza alcuna verifica analitica;
– Nelle motivazioni della sentenza si legge che non sorge alcun dubbio che la condotta dell’imputato ha causato un danno ambientale e sanitario significativo subito dai residenti, tale da dover essere risarcito alle parti costituite in sede civile, da definire in un successivo giudizio;
Sulla base di questa sentenza del Tribunale di Roma, un gruppo di 30 cittadini residenti nella Valle Galeria, avviava una causa collettiva come parte civile contro i gestori della discarica di Malagrotta,
In una successiva sentenza della Corte d’Appello di Roma, novembre 2011, si disconosceva invece l’esistenza del danno adducendo cavilli giuridici – per il primo capo di imputazione sarebbe intervenuta la prescrizione e per il resto c’è l’assoluzione – e quindi venivano condannati i cittadini riuniti nella causa collettiva al pagamento di pesanti spese legali a vantaggio del CO.LA.RI. – Consorzio Laziale Rifiuti presieduto dall’avv. Manlio Cerroni, proprietario della discarica.
E’inevitabile, comunque, un giudizio critico su una sentenza come quella della Corte d’Appello di Roma, che ha ingiustamente penalizzato dei cittadini e che è in controtendenza netta rispetto all’evoluzione che nel frattempo ha avuto la procedura d’infrazione comunitaria per Malagrotta, la quale non solo non è stata ancora sanata dalle nostre autorità, a oltre due anni dalla messa in mora, ma ha visto anzi il caso Malagrotta e quello delle altre discariche del Lazio ulteriormente deferito alla Corte di Giustizia Europea, che si dovrà pronunciare prossimamente.
In definitiva, i cittadini della Valle Galeria, rappresentati anche dal gruppo dei partecipanti alla causa collettiva, non solo hanno visto rigettata la loro richiesta per un giusto risarcimento del danno ambientale e sanitario subito in decenni di forzata contiguità con la megadiscarica, ma hanno anche dovuto subire la beffa di dover pagare le spese legali a vantaggio proprio di chi è considerato il principale responsabile del danno ambientale nell’area di Malagrotta.
Questa assurda e oltraggiosa penalizzazione è sentita come un’offesa dall’intera cittadinanza della Valle Galeria, l’ennesima ingiustizia, dopo 30 anni di convivenza ravvicinata con la discarica con tutti i disagi che questo ha comportato, cui si aggiunge ora anche la beffa.
Una beffa tragica, aggravata dal fatto che nel frattempo una delle partecipanti alla causa collettiva è deceduta per una grave forma tumorale
Il gruppo costituito come parte civile, sente tutto questo come una i sopraffazione nei loro confronti. Questa iniziativa era stata intrapresa con lo scopo non tanto di ricevere dei soldi, ma con l’idea che questo fosse un piccolo contributo per divulgare la vera storia della Valle Galeria e contribuire così a un cambiamento nella gestione dei rifiuti e a una vera rinascita della Valle.
I cittadini della Valle Galeria si stanno organizzando per far diventare anche questa occasione negativa, come un momento di ribellione ad una palese ingiustizia e lanciano l’iniziativa:
«Noi facciamo la cosa giusta!»
All’ingiustizia si oppone la comunità sociale
Sottoscrizione aperta a tutti i cittadini per dimostrare:
· che siamo una comunità solidale
· che la Valle Galeria rifiuta le intimidazioni del COLARI
· che chiediamo finalmente, dopo decenni di rinvii, il risanamento e la bonifica
Mille cittadini che metteranno il loro nome e 10€ per pagare per intero le spese legali pretese da questa assurda condanna.
Al raggiungimento dell’obiettivo, entro la fine dell’anno, sarà organizzata una conferenza stampa durante la quale verranno restituiti i soldi ai 30 sottoscrittori della causa.
Comunicheremo in seguito le modalità per il versamento dei 10€, nel frattempo chiediamo di anticipare la sottoscrizione al sostegno inviando il nome da inserire nella lista dei sostenitori. (specificare se si desidera restare anonimi)
Per rimanere informati e per adesioni di solidarietà: unavicendasurreale@gmail.com
Lucia D’Alessio 3779679781
Sergio Apollonio 335221767
Giuseppe Carelli 3356106709
Roma, 18 novembre 2013
www.mauriziomelandri.it