Berlusconi è uscito di scena dopo 20 anni. Possiamo sperare che con questo nuovo governo
miglioreranno le nostre vite?
Il nuovo governo tecnico rende chiara la falsità dell‘illusione che attraverso le elezioni si possa
influire sulle scelte politiche più importanti. Infatti queste vengono sempre imposte dall’alto, come
mostrato dalla lettera inviata dal presidente della BCE uscente, Trichet, e dal nuovo, Draghi, dove è
contenuto il programma che il nuovo governo Monti, con il consenso di tutti i partiti (Pdl, Pd, Idv,
Terzo Polo, Sel), deve applicare:
➔ Privatizzazione “su larga scala” dei servizi pubblici locali (anche l’acqua, nonostante il
referendum del 12-13 giugno scorso si sia espresso chiaramente contro la privatizzazione).
➔ Contrattazione aziendale invece di contrattazione collettiva nazionale (come fatto da
Marchionne alla Fiat), peggiorando la capacità contrattuale dei lavoratori (più ore di lavoro
senza aumento del salario)
➔ Semplificazione dei licenziamenti
➔ Tagli alle spese sociali e per gli enti locali
➔ Innalzamento dell’età pensionabile
Ma le stesse persone che oggi chiedono i “sacrifici” difendevano e applicavano le scelte
economiche e finanziarie che ci hanno fatto sprofondare in questa nuova fase di crisi.
Infatti tutti i nuovi ministri “tecnici” ricoprivano ruoli direttivi nelle Banche, nelle istituzioni
economiche mondiali, e nelle Università difendevano la privatizzazione dell’istruzione, la
deregolamentazione di finanza e mercato, la fine dello Stato Sociale.
Basta pensare ai precedenti incarichi del premier Mario Monti, consulente della più importante
banca mondiale Goldman Sachs, protagonista delle speculazioni selvaggie sui mutui negli Stati
Uniti che hanno fatto esplodere nel 2008 la crisi finanziaria, del nuovo ministro dello sviluppo
Corrado Passera Amministratore Delegato della principale banca italiana (Intesa San Paolo), del
ministro dell’Istruzione Francesco Profumo membro del consiglio di amministrazione di
Unicredit, Sole 24 Ore (giornale della Confindustria), Telecom, Pirelli e firmatario insieme alla
Gelmini di un accordo tra il Cnr (Centro nazionale di ricerca) e Finmeccanica (Azienda italiana nota
in tutto il mondo per la produzione di armi) e così via…
Per noi la crisi è soltanto un momento in cui sono più evidenti tutte le contraddizioni di un sistema
basato su profitti, speculazioni e disparità sociali. Al contrario quello che cerchiamo di costruire con
le nostre lotte e le nostre attività è una società che rifiuta tutte queste logiche. Creiamo spazi liberati
dalla competizione e dal profitto, una società basata sulla solidarietà, lo scambio e la verità.
CONTRO I GOVERNI DI CHI HA CREATO LA CRISI (E CI HA GUADAGNATO)
LOTTA DAL BASSO PER UN’ALTRA SOCIETÀ E ASTENSIONE ALLE ELEZIONI
Spazio Sociale Occupato Ex 51 – via Bacciarini 12, Valle Aurelia
mercoledì 23 ottobre 2011