19 LUGLIO 2007 MANIFESTAZIONE AL FIANCO DEL POPOLO COLOMBIANO CONTRO LE MULTINAZIONALI ASSASSINE

AL FIANCO DEL POPOLO COLOMBIANO CONTRO LE MULTINAZIONALI ASSASSINE,
LA PARA-POLITICA – PER IL RISPETTO DELLA VITA
E DELLA SOVRANITÀ POPOLARE SULLE RISORSE NATURALI

È recente la notizia della condanna subita dalla multinazionale CHIQUITA BRANDS (Nord Americana – Banane e frutta) e del processo in corso contro la DRUMMOND (Nord Americana – Carbone e Coke, fornisce in Italia: Enel, Edison, Tirreno Power e Unicoal), accusate di aver utilizzato/finanziato i Gruppi Paramilitari per tutelare i propri
interessi in Colombia e di aver promosso tramite le AUC (Autodefensas Unidas de Colombia, la maggiore formazione paramilitare del paese) lo sterminio dell’opposizione sindacale e sociale nei territori in cui operano.
La COCA COLA da anni è ormai sotto boicottaggio internazionale per aver promosso una politica ferocemente antisindacale, attraverso l’uso dei Gruppi Paramilitari, fatta di omicidi, minacce, attentati, dimissioni e sfollamenti
forzati.

A questi nomi si aggiungono quelli della ANGLOGOLD ASHANTI (Nord Americana, Sudafricana e Inglese – Oro), della BRITISH PETROLEUM (Inglese – Petrolio), della OXY (Nord americana/Inglese – Petrolio), della REPSOL (Spagnola – Petrolio), e molte altre che in tutta la Colombia operano per sfruttare le ricchissime risorse naturali che
il paese possiede.
Per farlo hanno bisogno di territori liberi, nessuna forma di opposizione sociale e sindacale, una legislazione
compiacente, istituzioni locali e nazionali complici; dei Gruppi Paramilitari che, congiuntamente a Polizia ed Esercito, sono di fatto lo strumento “pratico” per realizzare questi obiettivi.
L’oligarchia colombiana favorisce, con tutto il suo potere politico, economico e (para)militare, tale sfruttamento, per poter conservare ed incrementare il proprio status con le briciole che le multinazionali lasciano nel loro paese, a discapito di un’intera popolazione, la cui vita è appesa ad un filo, a capriccio di militari e paramilitari, e che
subisce una situazione giorno dopo giorno sempre più economicamente insicura.

2/3 della popolazione è in condizioni di POVERTÀ e 14 milioni di colombiani sono costretti alla FAME.
4.000 sindacalisti ASSASSINATI dal 1980 ad oggi
3 Milioni e Mezzo di PROFUGHI INTERNI, cacciati dalle proprie terre
PRIVATIZZAZIONE e svendita di tutti i beni e i servizi pubblici, PRECARIZZAZIONE del lavoro.

Nei mesi scorsi gli alti vertici della Politica Colombiana e delle Forze di Polizia sono stati scossi da uno dei più grandi scandali della storia Colombiana: quello della PARAPOLITICA, con arresti di uomini politici, ex diplomatici, quadri delle forze armate e dei servizi di sicurezza. Il governo Uribe ha inviato e continua ad assegnare come personale diplomatico in tutto il mondo personaggi ambigui, dal passato sporco di sangue e costellato di legami con il paramilitarismo. Uno dei più stretti collaboratori di Uribe, Jorge Noguera, messo a capo del DAS (Departamento Administrativo de Seguridad, i servizi segreti colombiani) dallo stesso presidente, a causa delle voci che cominciavano a circolare su di un suo coinvolgimento negli scandali della Parapolitica, ha dovuto riparare… in Italia! come console di Milano!!!

In Italia abbiamo una triste storia di diplomatici implicati in scandali e legami con i paramilitari.
Attualmente, Jorge Noguera, ex console di Milano, è sotto processo in Colombia per “Manipolazione di informazioni privilegiate” e “abuso di autorità”; Luis Camilo Osorio, ex ambasciatore in Italia, è imputato in tre processi in relazione alle supposte ingerenze dei paramilitari nel suo operato come Procuratore Generale della Nazione; Sabas Pretelt de la Vega, attuale ambasciatore in Italia, inventore della “Legge salvaparamilitari ” è implicato in indagini relative per i pagamenti delle “tasse di guerra” ai paramilitari da parte degli industriali e per finanziamenti paras alla rielezione di Uribe.
La presenza di questi figuri sul territorio Italiano è una vergogna sia per il popolo colombiano che per le Istituzioni del Governo Italiano, che accettano personaggi di questo calibro come rappresentanti ufficiali di uno Stato estero.

GIOVEDÌ 19 LUGLIO 2007 – ORE 16,30 – MANIFESTAZIONE SIT IN
AMBASCIATA COLOMBIANA c/o la SANTA SEDE – Lungotevere ARNALDO da BRESCIA 11

NON ACCETTIAMO NEL NOSTRO PAESE DIPLOMATICI PUBBLICAMENTE RICONOSCIUTI COME CRIMINALI !!
DICIAMO NO ALLA RELAZIONI DILOMATICHE CON UN GOVERNO CRIMINALE

Primi promotorori:
Comitato Carlos Fonseca/REDHER
Associazione ASUD
Rete Italiana Solidarietà “Colombia VIVE”
Associazione Italia Nicaragua, Circolo Leonell Rugama
Confederazione COBAS
Spazio Sociale Occupato Ex 51
REBOC Rete Boicottaggio COCA COLA
SINISTRA 19
Claudio Ortale Capogruppo PRC-SE Municipio Roma 19

DICIAMO NO ALL’APPOGGIO DELLE ISTITUZIONI ITALIANE ED
EUROPEE ALLA LEGGE DI JUSTICIA Y PAZ – SALVA PARAMILITARI

SOSTENIAMO LE LOTTE DEL POPOLO COLOMBIANO CHE NONOSTANTE
MASSACRI, REPRESSIONE, NEGAZIONE DI DIRITTI, RESISTE ANCORA ALLO STRAPOTERE DELLE MULTINAZIONALI, ALL’ARROGANZA DELLA SUA OLIGARCHIA, ALLA BRUTALITÀ DEI GRUPPI PARAMILITARI E DELL’ESERCITO

CHI SONO I RAPPRESENTANTI DIPLOMATICI DELLA COLOMBIA IN ITALIA
Jorge Noguera, ex console di Milano, nonostante le sue amicizie influenti, è sotto processo in Colombia per “Manipolazione di informazioni privilegiate” e “abuso di autorità”. Noguera, insieme ad altri funzionari del DAS, passava ai paramilitari le liste “nere” dei sindacalisti da “ridurre al silenzio” e ha riconosciuto in diverse occasioni di
essersi riunito “ufficialmente” con vari capi paramilitari, fra cui Salvatore Mancuso (comandante dell AUC) e Rodrigo Tovar, alias “Jorge 40” (leader del Blocco Nord delle AUC).
Queste le rivelazioni di un subalterno di Noguera ai tempi del DAS, Rafael Garcia, ex capo del dipartimento di informatica del DAS, arrestato per corruzione e favoreggiamento (dietro compenso cancellava i file contenenti le informazioni raccolte su capi paramilitari e narcotrafficanti dagli archivi del DAS), che per non andare a fondo da solo, ha trascinato nel fango anche il suo capo; accuse poi confermate dalle dichiarazioni di Mancuso,di Jorge 40 e dai file ritrovati nel computer portatile dello stesso Rodrigo Tovar.

Luis Camilo Osorio, ex ambasciatore in Italia, attualmente ambasciatore in Messico è accusato in tre processi in relazione con la possibile ingerenza dei paramilitari durante la sua gestione come Procuratore Generale della Nazione. Con tale incarico Osorio è divenuto famoso per aver costantemente ostacolato la giustizia, sostituendo pubblici ministeri e investigatori “troppo zelanti” e favorendo l’impunità nei crimini di lesa umanità, che in Colombia sfiora il 100%.
Nel 2002 una denuncia di Human Rights Watch lo accusava di ostacolare la giustizia: “mancanza di appoggio ai pubblici ministeri che lavoravano su casi sensibili di diritti umani, incapacità di fornire una protezione efficace e
tempestiva ai funzionari le cui vite erano minacciate, e licenziamento o rinuncia forzata di pubblici ministeri e investigatori esperti” e poi: “il procuratore ha lanciato una ‘purga’ dell’istituzione che presiedeva nella quale sono stati coinvolti molti pubblici ministeri esperti che si trovavano nelle fasi finali di casi importanti come quello contro
il Generale Rito Alejo del Río e l’investigazione contro il Generale d’Armata Rodrigo Quiñónez”. Queste le gravi denuncie di HRW, che 4 anni dopo hanno trovato riscontro nelle accuse dei paramilitari “smobilitati”, scaricati dal governo Uribe nella ricerca di un rinnovo d’immagine in vista delle elezioni del 2010.

Sabas Pretelt de la Vega, attuale ambasciatore in Italia, è, fra l’altro, il padrino della legge di Justicia y Paz.
Con un gioco di prestigio, quando ricopriva la carica di Ministro dell’Interno e della Giustizia, presentò prima una versione della legge alla comunità internazionale, per poi
presentarne un’altra, priva di qualsiasi garanzia di verità, giustizia e riparazione per le vittime del paramilitarismo, al congresso colombiano, che l’approvò senza battere ciglio. Grazie a questa legge, le condanne dei paramilitari, anche macchiatisi di gravi crimini contro l’umanità, possono avere una durata MASSIMA di 8 anni di carcere, nei
quali sono compresi i tempi del processo.
Le pene inoltre possono essere scontate al di fuori delle strutture carcerarie, in “fattorie” predisposte per la riabilitazione, come quelle finanziate di recente da OIM (Organizzazione Mondiale dei Migranti) e USAID, che si trovano su terre sottratte con la forza dai paramilitari ai contadini di tutta la Colombia. Neppure adesso potranno tornare in possesso di ciò che è loro per diritto.
Molteplici le accuse rivolte a Sabas Pretelt dai “pentiti” paramilitari: secondo le accuse di Mancuso faceva visita ai capi paramilitari, in qualità di presidente della Fenalco, la Federazione Nazionale dei Commercianti, per contrattare con loro la “tassa paramilitare” a nome degli industriali del paese. L’ambasciatore, in alcune sue dichiarazioni, non ha negato di essersi incontrato con Mancuso, ma ha detto di averlo fatto per “motivi umanitari”; nel dicembre scorso due capi paras lo hanno accusato di aver promesso la non estradizione negli USA in cambio dell’appoggio elettorale ad Uribe mentre i fratelli Miguel Ángel e Víctor Manuel Mejía Múnera (meglio conosciuti come Los Mellizos, figurano entrambi nella listi dei 12 narcos più ricercati dagli USA; Miguel Ángel, alias Pablo Arauca è un capo paramilitare smobilitato), lo hanno indicato come la persona attraverso la quale i leader paramilitari hanno fatto arrivare a destinazione il denaro sporco di sangue con cui hanno finanziato la rielezione di Uribe nel 2006.

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