Oltremedia sull’iniziativa sullo sport popolare a Valle Aurelia

Ex 51: giornata dedicata allo sport popolare nello spazio sociale di Valle Aurelia

da: http://oltremedianews.it/ex-51-giornata-dedicata-allo-sport-popolare-nello-spazio-sociale-valle-aurelia/

Lo sport popolare, negli ultimi tempi, sta conquistando sempre più spazio in tutta Italia. Da Lecce a Milano sono molti, lungo tutto il Belpaese, gli ambiti sportivi, dal calcio al rugby fino al basket, che si basano non su concetti quali il guadagno e diritti tv ma su ideali come l‘antifascismo, l’antisessismo e l’antirazzismo.

Tale fenomeno, manco a dirlo, ha fatto nascere moltissime esperienze di sport popolare anche a Roma, soprattutto nella zona est e in quella sud. Negli ultimi anni,per fare alcuni nomi, sono cresciute polisportive quali gli All Reds e l’Atletico San Lorenzo ma anche “semplici” squadre di calcio come l’ASD Villa Gordiani.

Questa diffusione, negli ultimi tempi, ha iniziato ad interessare anche la zona ovest di Roma. A Valle Aurelia, rione a pochi km ad ovest del Cupolone, negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale vi era una squadra di calcio popolare, la Stella Rossa, che veniva sostenuta e seguita dalla maggior parte degli abitanti di quella che era conosciuta come “Valle dell’Inferno”.

Negli ultimi mesi, grazie ad alcune realtà sociali della zona, il bisogno di avere nuovamente una squadra popolare è tornato anche in questo quadrante romano e così dalle parole si è passati ai fatti. Venerdì prossimo, 24 novembre 2017, presso lo spazio sociale Ex 51 si terrà un evento in cui verrà presentata questa nuova realtà sportiva che si vorrebbe trasformare in qualcosa di concreto.

La giornata, che avrà inizio con un dibattito alle ore 18:30, vedrà lo svolgimento di una assemblea “sullo sport e le periferie alla presenza delle già citate Atletico San Lorenzo e Villa Gordiani che spiegheranno come sono cresciute le loro esperienze in questo ambito. Inoltre, prenderà la parola anche il redattore del sito ” sportpopolare.it  che cercherà di spiegare ai presenti cosa rappresenta oggigiorno il mondo dello sport popolare italiano e non.

Roberto Consiglio

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Dalla Stella Rossa a oggi: storia di un sogno a Valle Aurelia

Dalla Stella Rossa a oggi: storia di un sogno a Valle Aurelia

24 novembre ore 18:30

In un quartiere dove gli spazi di aggregazione sono inesistenti, vuoti, o prendono fuoco per incuria delle amministrazioni, anche i luoghi per condividere lo sport sono sempre più ridotti: per questo ospitiamo da anni una scuola di Kung fu a prezzi popolari.
Ora però vogliamo fare un passo in più: vogliamo vedere nascere una squadra di calcio di quartiere e per il quartiere.
Con questa assemblea vogliamo presentare il progetto e creare il tessuto sociale intorno a questa nuova realtà.

Interverranno:
ASD Villa Gordiani
Atletico San Lorenzo
Giuseppe Ranieri ( Sport Popolare )
Promotori e giocatori della nuova squadra di calcio popolare

Durante l’iniziativa presenteremo anche Ultras. Parole e suoni dalle curve di Giuseppe Ranieri ( http://www.edizionigaleone.it/all-arrembaggio/35-ultras-parole-e-suoni-dalle-curve.html )

A seguire aperitivo a sostegno della nascente squadra

Quando a Valle Aurelia c’era una grande comunità di quartiere – “piccola Russia” la definì Lenin – vi era anche una squadra di calcio, esponente di quella cultura e di quella mentalità, la “Stella Rossa Valle Aurelia”.

Mentre il calcio, per quanto da noi amato e seguito, è diventato negli ultimi 20 anni solo un sistema di profitto, che poco o nulla bada alle passioni e ai cuori, si moltiplicano nel territorio romano e italiano esperienze di calcio popolare.
A fronte di iniziative volte solo ad accrescere portafogli di direttori sportivi, presidenti, sponsor e pay tv, che si tratti delle categorie superiori o delle squadre dilettantisstiche, vogliamo rimettere al centro la passione per un calcio sano, sociale, popolare e antirazzista.
Vogliamo una squadra che faccia appassionare e un tifo appassionato, che ci ricordino l’appartenenza a un quartiere e a una scelta di campo antagonista nella società, sulla scia dell’aggregazione che ha animato per tanti anni le curve degli stadi e che oggi è attaccata congiuntamente da chi gestisce l’ordine pubblico, dalle pay tv, dalle presidenze delle varie squadre e dai loro servi.

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13 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

BUON COMPLEANNO EX 51!
13 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE
E 100 DI RIVOLUZIONE!
Come da tradizione vi invitiamo a festeggiare con noi il nostro XIII anniversario di occupazione.

Festeggiare per noi non è solo un momento di ricorrenza, ma è anche un modo per stringerci con i compagni e le compagne e tutte le persone che ci sostengono.
Dare continuità per 13 anni vuol dire responsabilità personale e collettiva.
Vuol dire tenere a uno spazio, a 5 serrande, alle riunioni, ai percorsi lanciati e costruiti, ai corsi ospitati, alla documentazione, alla memoria storica di Valle Aurelia. Ma avere nel cuore anche il biliardino, le partite, i momenti di festa e quelli di confronto.
Un saluto a pugno chiuso ai compagni e alle compagne, che siano vicini un chilometro o 2000.

Venerdì 10 novembre ore 20

Il menu della tradizione
Pasta e fagioli
Salsicce
Cicoria
Dolce

Birra, vino e amari

Brindisi di compleanno

Con l’occasione della cena lanceremo l’assemblea del 24 novembre, durante la quale presenteremo un esperimento nel nostro quadrante di calcio popolare

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Proiezione del film “Blade Runner”

Proiezione del film “Blade Runner” (Director’s Cut)

I novembre
ore 20:30

panini, birra e bilardino per tutti/e
ore 21:00
Proiezione film

BLADE RUNNER
Un film di Ridley Scott. Con Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos, M. Emmet Walsh, Daryl Hannah, William Sanderson, Brion James.
Fantascienza – USA, 1982. Durata 117 Minuti

trama:
In una Los Angeles piovosa e sovrappopolata, il poliziotto Deckard (Harrison Ford), dell’unità Blade Runner, viene richiamato in servizio. La sua specialità è l’eliminazione di esemplari insubordinati di “replicanti”, androidi destinati al lavoro nelle colonie spaziali. Quattro di loro, Roy Batty, Leon, Zora e Pris, hanno raggiunto la Terra per tentare di infiltrarsi nelle industrie che li fabbricano.
Abile fusione di poliziesco e fantascienza, Blade Runner vive un rapporto di simbiosi con Il cacciatore di androidi, romanzo di Philip K. Dick da cui è tratto. Anche se il film risulta più coerente ed equilibrato, alcuni riferimenti sono apprezzabili solo leggendo il libro: i dettagli del test o la descrizione di un mondo in cui le riproduzioni artificiali degli animali, quasi estinti, diventano status symbol. Tuttavia il film descrive perfettamente una società multietnica e tratteggia perfettamente i diversi personaggi, tutti pervasi dall’amarezza tipica dell’opera di Dick: dallo scienziato colpito da invecchiamento precoce che vive in una casa piena di giocattoli, ai replicanti afflitti da angosce esistenziali, dalla fragile e sensuale Rachel alle prese con la propria identità sconosciuta al detective anni Quaranta trasferito nel futuro. Altrettanto efficaci sono gli effetti speciali di Douglas Trumbull e la colonna sonora di Vangelis. Blade Runner divenne rapidamente un cult-movie, cosa che anni dopo permise a Ridley Scott di distribuirne la versione “originale” (Blade Runner: the Director’s Cut).

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Proiezione Star Wars all’Ex 51!

Proiezione Star Wars all’Ex 51!

Calendario completo:
Domenica 22.10 Episodio I – La minaccia fantasma
Domenica 29.10 Episodio II – L’attacco dei Cloni
Domenica 5.11 Episodio III – La vendetta dei Sith
Domenica 12.11 Rogue One: A Star Wars Story
Domenica 19.11 Episodio IV – Una nuova speranza
Domenica 26.11 Episodio V – L’Impero colpisce ancora
Domenica 3.12 Episodio VI – Il ritorno dello Jedi
Domenica 10.12 Episodio VII – Il risveglio della Forza

Aspettando “Gli ultimi Jedi”, per otto domeniche consecutive STAR WARS torna sullo schermo dell’Ex 51!

Perché, anche se è una mega produzione, fa ormai parte della cultura popolare di tutto il mondo.
Perché l’accesso a ogni tipo di cultura deve essere libero.
Perché vederlo insieme è sempre più bello che da soli su Sky.
Perché solo “insieme possiamo sconfiggere l’Imperatore”!

Nota per i fan più accaniti:
Abbiamo deciso, dopo acceso dibattito, di proiettarli seguendo l’ordine cronologico della narrazione e non l’ordine di uscita scelto dal regista. Questo potrà recare disturbo ad alcuni, ma è motivato dal fatto che, tre giorni dopo l’ultima proiezione, uscirà il nuovo episodio: abbiamo quindi optato per la continuità narrativa.

Che la Forza sia con voi!

—> Dalle 20:30: proiezione gratuita <—

–> Dalle 20 panini con salsiccia, birra e pop corn a prezzi popolari, biliardino! <–

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Walter Rossi Corteo 1977-2017

WALTER ROSSI
MILITANTE COMUNISTA
UCCISO DALLA VIOLENZA  FASCISTA
30.09.1977-30.09.2017
Quest’anno, in occasione del quarantennale dell’omicidio di Walter Rossi, Sabato 30 Settembre, ci sarà una grande giornata antifascista:

– ore 9.00, cerimonia istituzionale a Piazza Walter Rossi, ridipingiamo il murales con Invisibile (progetto di street art);

– ore 16.00, appuntamento alla lapide in Viale delle Medaglie d’Oro, un fiore per Walter;

– dalle ore 17.00, concentramento a Largo Millesimo Viale dei Monfortani per poi partire in corteo ed arrivare a Piazza Walter Rossi;

– all’arrivo del corteo in Piazza Walter Rossi, festa popolare con musica, racconti e ricordi.

WALTER VIVE NELLE LOTTE!

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Teppa – Documento Finale

Teppa – Documento Finale

A pochi giorni dalla fine del lungo percorso di “Teppa” è doveroso fermarsi un attimo per tirare le somme di quello che è stato, del percorso politico intrapreso e di dove esso ci ha portato. Il dibattito tenutosi il 20 aprile al Lucernario della Sapienza è stato estremamente importante per problematizzare i nodi con i quali avevamo aperto il dibattito stesso e ha inoltre favorito la creazione di altri interrogativi che speriamo abbiano una risposta nell’indicazione pratica che saremo, collettivamente, in grado di dargli. Come già avevamo delineato nel documento di lancio del festival: la fase storica che attraversiamo restituisce una serie di nodi critici: allargamento della forbice sociale, crescita esponenziale della disoccupazione, sempre maggiore precarizzazione del mondo del lavoro, riduzione dei servizi minimi, destrutturazione del welfare e annullamento di qualunque tipo di ammortizzatore sociale. Questi nodi hanno una loro applicazione specifica e evidente nella metropoli: i centri delle città diventano esclusivamente i luoghi della vita economico-finanziaria mentre le periferia vanno sempre di più a caratterizzarsi come immensi agglomerati di cemento in cui stipare proprio quella larga fetta della popolazione improduttiva o destinata a forme di occupazione flessibili e “smart” che il mercato impone. In queste zone parimenti, si assiste a una vera e proprio crisi della politica: con la fine del “partito di massa” spariscono ormai definitivamente tutti quei presidi istituzionali territoriali, sedi di associazioni, partiti, sindacati, che ricoprivano il ruolo di cinghia di raccordo tra la popolazione e il piano istituzionale della politica. Rapporto che è stato affidato a un sempre maggiore clientelismo fatto di favori e concessioni tra personaggi della politica locale e fette più o meno larghe della popolazione (es. municipalizzate Alemanno). Un metodo anche questo entrato in crisi come è emerso con l’inchiesta Mafia Capitale e che in realtà nessuno vuole mettere in discussione fino in fondo, né la magistratura né il Movimento 5 stelle. Il processo Mafia Capitale si sta rivelando un flop e le accuse di mafia mosse contro il cosiddetto mondo di mezzo stanno cadendo pezzo dopo pezzo. Per quanto riguarda il sindaco Raggi, invece, la vicenda dello stadio della Roma dimostra una chiara linea di continuità con le vecchie modalità di amministrare la Capitale. Quindi quando parliamo di crisi della politica parliamo sicuramente della possibilità di elargire le risorse di controllo delle sacche di disagio periferiche: l’ultimo scambio voti/posti di lavoro risale all’assunzione di massa degli autisti dell’Atac da parte dell’amministrazione Alemanno. Oggi le risorse clientelari sono poche ed è ancora peggio perché sta producendo una lotta fratricida per accaparrarsele scatenando quella famosa guerra tra poveri alimentata dalle propagande razziste di fascisti e polizia. Proprio in questo quadro, infatti, nascono e affondano le loro radici quei fenomeni a cui viene dato il nome di “populismi”, i quali, lungi dal relegarli in una dialettica formale delle parti, dovrebbero essere indagati a partire dalle condizioni reali della loro formazione, li proprio in quella crisi del welfare e politica che vivono le nostre città e i nostri quartieri. Inoltre, avevamo individuato, nelle discussioni precedenti il festival, un altro nodo centrale nella discussione: quello che avevamo chiamato “crisi della militanza”: intendendo con questa parola il fatto che un certo modo di intendere la militanza, antagonista e antifascista, all’interno dei nostri quartieri sembra aver esaurito la sua potenzialità. Esperienze come quelle dei Centri Sociali, per esempio, che per decenni hanno rappresentato la possibilità dell’alternativa all’interno dei territori, possono essere messe in discussione alla luce delle criticità attuali. La dove esistono sono stati e sono porto franco nelle metropoli ma possono essere, oggi, presidi di resistenza se traslati anche al di fuori dell’autogestione e delle attività alternative che da sempre sono punto di forza di un’esperienza politica sotto costante attacco da parte delle amministrazioni comunali e governative in nome di una presunta legalità o per necessità inaccettabili di sanare debiti comunali a discapito delle conquiste comuni. Allo stesso modo di come le esperienze degli studentati occupati del post crisi all’interno della più grande lotta per il diritto all’abitare non abbia avuto la capacità di riprodursi nelle contraddizioni dello scenario metropolitano più ampio e sotto i colpi della repressione delle lotte sociali apparendo isolate e poco riproducibili. Allora di quali strumenti dotarsi? Quali possono essere i metodi e le metodologie? Quali le pratiche che ci portino ancora una volta a poter incidere sulla nostra vita e su quella della collettività che con noi abita i territori? Non esistono, probabilmente, ricette certe, né l’intenzione di questo documento è quello di indicare una via, troppe ne sono già state indicate e troppe ci hanno portato di fronte a vicoli ciechi. Quello che si tenta di fare è, alla luce del confronto con realtà provenienti dal tutto il mondo, provare a costruire insieme una cassetta degli attrezzi che ci aiuti a leggere le contraddizioni del presente e ad agirle. L’esperienza delle banlieu francesi raccontate dal collettivo Antifa Paris Banlieu che ci ha raccontato, durante l’iniziativa, di come la lotta contro la legge sul lavoro si è trasformata in un legame importante tra centro e periferia contro lo stato di emergenza e la violenza della polizia. L’esperienza dei compagni della MM Boxe di Rio Claro (Brasile) che ci ha riportato come lo sport possa essere uno strumento indispensabile per il confronto quotidiano soprattutto con i giovani che abitano nelle periferie e uno strumento pedagogico faticoso ma efficace per la crescita collettiva verso il rispetto degli altri e contro la violenza di genere. L’esperienza delle realtà romane, non tutte, che hanno provato in questo confronto a inserire dubbi ma anche risultati positivi del proprio intervento quotidiano. Infatti, nel provare a costruire questa metodologia si è partiti da un dato: i quartieri che viviamo e i territori che attraversiamo non sono luoghi vuoti, non devono essere interpretati come “secchi da riempire”; sono luoghi carichi di una storia e di senso di appartenenza. Riscoprire questa storia, una storia che spesso è storia partigiana, basti pensare all’importanza che ebbe la resistenza al nazifascismo nella creazione del senso di comunità all’interno delle borgate romane, è fondamentale per riuscire a risvegliare un tessuto di resistenza che si riorganizzi nei territori delle città. Partendo proprio da questa memoria storica pensiamo sia fondamentale e doveroso interrogarsi sul senso e il ruolo che deve avere il concetto di identità territoriale. Concetto che ha importanza primaria nella creazione di una comunità ma che comunque rischia spesso di diventare arma a doppio taglio prestandosi a veicolo di ideologie di stampo fascista e xenofobo. Risvegliare quindi un’identità che sia legata all’abitare un territorio e a volerlo difendere, una identità che si fondi appunto su quella memoria storica partigiana che è retroterra comune a tanti quartieri popolari che abitiamo. Tutti questi nodi, individuati a partire da un rapporto stretto sia con i compagni venuti da fuori Italia, sia con tutte quelle realtà politiche nate e cresciute proprio in quei quartieri popolari e che sono la prova vivente di comunità nata da una memoria collettiva, rimangono aperti e problematici, non sono una ricetta preconfezionata e non vogliono esserlo, si portano dietro la necessità di essere messi immediatamente al vaglio della prova pratica. Sporcarsi le mani nelle contraddizioni del presente è la condizione necessaria e non sufficiente per riuscire a affrontare la miseria della politica e dell’economia moderna, penala marginalità o la sparizione di una certa opzione politica collettiva.
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Teppa Fest 2017

TEPPA FEST 2017

Finalmente online il PROGRAMMA COMPLETO de Teppa – Festival delle Resistenze Metropolitane


Giovedì 20 aprile: Teppa Day 1

Dopo un percorso di avvicinamento che ci ha portato ad attraversare i nodi cruciali e a toccare con mano le contraddizioni dei nostri tempi, a “La Sapienza” inizierà il tanto atteso festival che durerà fino alla notte successiva.
A sancire l’inizio di questa kermesse, alle 13.30 ci sarà un pranzo sociale al pratone in cui apriremo ufficialmente il festival !
Pranzo Sociale al pratone e apertura TEPPA Festival

Una volta terminato questo primo momento di convivialità, alle 16.00 si entrerà nel vivo col primo dibattito “Antifascismo e territori: sviluppare nuove forme di resistenza nei quartieri popolari”.
In questo verranno affrontate proprio quelle contraddizioni di cui abbiamo parlato all’inizio grazie ai contributi e al vissuto delle molteplici realtà che vi hanno aderito e che ci consentiranno di muoverci sia sul piano locale che su quello globale grazie anche alle presenza internazionali: infatti, oltre ai collettivi e alle realtà promotrici del festival quali Progetto DegageCasale Alba DueSport Popolare, l’Ex51,Leggi Scomodo ed ai compagni del Tufello ci saranno i compagni di Pisa, i greci dell’ Asteras Exarchion, la squadra di calcio popolare della piazza più conosciuta della capitale ellenica, i francesi di Action Antifasciste Paris-Banlieue ed i nostri compagni da Sao Paulo del Brasile, col loro interessantissimo progetto Boxeo Autonomo pronti a esporci il punto di vista di un mondo geograficamente così lontano, ma idealmente molto affine.
Successivamente alle 19.30 proietteremo Gli Occhi Di Renato – Io non dimentico a cura del percorso “Io non dimentico” con la presenza del “Comitato Madri per Roma Città Aperta”.
Le madri ci ricorderanno, qualora ci fossero ancora dubbi, quali sono le vere minacce e le vere piaghe delle nostre strade; nel frattempo la nostra cucina aprirà i battenti con i propri piatti di qualità a prezzi popolari e sarà aperta in entrambe le serate per tutta la notte.

Alle 22.30 inizierà il concerto conclusivo della prima giornata. Teppa vol1: Dr. RingDing/Arpioni/Contromano/Tacita/No more lies

Per essere più in sintonia con l’epoca d’oro degli artisti che si alterneranno sul palco lo abbiamo scelto, per definirlo al meglio, il termine “combat”: sonorità che varieranno dall’Hardcore dei No More Lies e all’OI! dei Tacita fino al reggae del tedesco Dr. Ring Ding e conterrà anche due “reunion” di spessore attesi dai kids più attempati, quella dei bergamaschi Arpioni col loro ska e quella dei “Contromano”, beniamini di casa che per la gioia dei tanti fans orfani del loro combat-folk torneranno a suonare insieme in un vero e proprio concerto dopo tanti anni proprio per questa occasione.
A concludere la serata, poi, djset a cura del Pinche Perro !
La prima serata musicale con:
No More Lies
Tacita Rock Gang
CONTROMANO
Arpioni
Dr. Ring Ding
Djset till late feat. El Pinche Perro aka Malverde.

Entrata a sottoscrizione libera.
Tutti gli introiti del festival saranno utilizzati per le spese legali degli antifascisti militanti.

Venerdì 20 sarà la seconda giornata del festival, Teppa Day 2.

Dapprima incentrata sullo Sport Popolare (che riteniamo uno dei principali veicoli di interazione e integrazione nei nostri quartieri, capace di infondere quei messaggi essenziali per resistere alla retorica dell’offensiva razzista e alla mercificazione dei valori basilari) sposteremo il tema sull’informazione (cartacea?) e sulla cultura fatta dal basso, con i ragazzi di Scomodo e tanti, interessanti, ospiti. “Giornalismo cartaceo e informazione dal basso” sarà il titolo della conferenza e questo l’evento facebook:
Giornalismo cartaceo e giornalismo dal basso – TEPPA Festival

Nello specifico la giornata di sport Popolare Sport Popolare alla Sapienza – TEPPA Fest vedrà nella sua struttura, dalle 16 alle 19:30, lezioni di Taekwondo, un torneo 3 vs 3 di Basket, una lezione aperta di KickBoxing, una Roda aperta di Capoeira, esibizioni di boxe giovanile (6-13 anni) e un Match di Boxe ufficiale F.P.I., organizzati da tutte le palestre popolari della nostra capitale.
Qui sotto il programma della giornata di sport, non perdetevela!

Dalle 16:00
– Lezione di Taekwondo, Capoeira
– Torneo Basket 3 vs 3
-Laboratorio di Brake-Dance + esibizione di Urban Force Kids
Dalle 17:00
– Lezione aperta di KickBoxing
– Roda aperta di Capoeira
– Esibizione di Boxe Giovanile (6-13 anni)
Ed alle 17:30
–> MATCH DI BOXE ufficiale F.P.I. <—

Le palestre coinvolte sono la Palestra Popolare Valerio Verbano, Revolution Palestra Popolare, Quadraro Gym, Palestra Popolare San Lorenzo e la Palestra Popolare Quarticciolo

In conclusione alle 22.30 concerto rap! Teppa VOL.2
Teppa vol2: Afu-Ra/DjFastcut & DeadPoets/ClaverGold/DjIceone

Dopo tanti anni, tornerà in Italia uno dei veterani della scena rap a stelle strisce: Afu Ra, una vera e propria leggenda vivente che verrà preceduto da Claver Gold, Dj Fastcut, Daniele Wiser Keegan , Sgravo, Suarez, Nacapito, Lord Madness, William Pascal, Johnny Roy, Mask Mr. Mine, V’aniss, con degli ospiti a sorpresa che rappresenteranno la ciliegina sulla torta. L’evento vedrà anche la presenza dei parigini della Première Ligne (Skapel, E. One & Akye) e si concluderà col dj set di Ice One.
La seconda serata con:
Afu-Ra “The poisonous Taoist” from Gang starr Foundation (NY)
CLAVER GOLD
DJ FASTCUT w/ “Dead poets”
Daniele Wiser Keegan
SGRAVO
Suarez Nacapito GdbFamija
LORD MADNESS
William Pascal
Johnny Roy
Mask
MR MINE
V’aniss
+ guests a sorpresa

Open: Urban Force Crew
Première Ligne (Skalpel, E.One & Akye) from Paris
Dj Set: Iceone

Entrata a sottoscrizione libera.
Tutti gli introiti del festival saranno utilizzati per le spese legali degli antifascisti militanti.

La teppaglia vi aspetta, ci vediamo il 20 ed il 21 aprile alla Sapienza! Non mancate!

TEPPA – FESTIVAL DELLE RESISTENZE METROPOLITANE 2017 in ricordo di ANDREA BELLINI e la sua banda

Durante i due giorni del Festival ci saranno banchetti di serigrafie e case editrici indipendenti, dibattiti, sport popolare, servizio cucina…

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Emanciparsi dall’emancipazione emancipata!

Emanciparsi… dall’emancipazione emancipata!

Letture, proiezioni, dibattito:

Mary Brave Bird
Donna Lakota
Messico
Lupe La Camelina

Le costruzioni che riguardano la “razza” e il “sesso” si rimandano l’un l’altra. I meccanismi di oppressione messi in atto sono molto simili come sono molto simili i percorsi di repressione, di addomesticamento e di coinvolgimento nelle strutture di potere.
“L’istituzionalizzazione, la trasformazione della nozione di gruppo naturale in categoria ratificata dallo Stato non è stata il risultato di saperi scientifici […] ma del giuridico. La razza diviene una categoria legale effettiva come categoria della natura (categoria originaria non divina e non socio-umana) alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti (le leggi Jim Craw), nel 1935 nella Germania nazista (le leggi di Norimberga), nel 1948 in Sud Africa (leggi dell’apartheid) […]. In tal modo il carattere “naturale” (la razza e il sesso) essendo divenuto una categoria legale interviene nei rapporti sociali come tratto costrittivo e imperativo”.

Il neoliberismo che è la forma compiuta ed attuale del capitalismo nella sua necessità autoespansiva non può che distruggere le economie altre. Questo si proietta nel rapporto con le altre culture nei cui confronti non c’è rispetto delle peculiarità, ma solo una forma di cannibalismo culturale a conferma che il capitalismo è anche metabolismo sociale.
Non a caso i due popoli più perseguitati sono negli Stati Uniti le/ i native/i e nell’Europa occidentale le/i Rom perché entrambi sono quelli che più si oppongono questo progetto di integrazione.
Questa è l’operazione in atto anche nei confronti di noi donne, è questo che intendono per emancipazione/integrazione, l’adesione ai valori della società patriarcale e alla sua strutturazione sessista, classista, razzista.
Con l’emancipazione usata come fine e non come mezzo, le donne che ricoprono un ruolo nelle istituzioni, ma anche quelle che a vario titolo si identificano con i meccanismi di questa società, le donne in carriera che credono nella meritocrazia, nell’autorità, nella gerarchia, quelle in divisa che lavorano nelle istituzioni totali e nel controllo, quelle che usano la professionalità per contribuire all’assoggettamento delle personalità così dette “devianti”, tutte quelle che si prestano ad essere veicolo privilegiato del pensiero unico dominante perpetuano l’oppressione su tutte le altre donne.
Questo comporterà necessariamente sempre un gran numero di donne la stragrande maggioranza emarginate e oppresse in diverso grado a seconda del dato biologico, censorio, etnico. Il paradiso è promesso e non raggiungibile per tutte, solo per quelle che si prestano a tenere nell’inferno la stragrande maggioranza delle altre.
Le così dette “democrazie occidentali” hanno impostato in questi anni, attraverso la socialdemocrazia riformista un meccanismo tanto perverso quanto efficace, con la strumentalizzazione dei diritti umani, delle donne e delle diversità, sia sul fronte interno che sul fronte esterno, creando una società dell’antirazzismo razzista, dell’antifascismo fascista, dell’antisessismo sessista.
È necessario smascherare questi meccanismi perché il femminismo o è liberatorio o non è.

A seguire aperitivo

https://coordinamenta.noblogs.org/

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Sportpopolare sulla Stella Rossa Valle Aurelia

Album di famiglia: la Stella Rossa Valle Aurelia

da http://www.sportpopolare.it/index.php?option=com_content&view=article&id=268:album-di-famiglia-la-stella-rossa-valle-aurelia

Valle Aurelia è un quartiere di Roma nord-ovest, a pochi chilometri dal Vaticano e dal suo Cupolone.

Da sempre contraddistinta dalle sue fornaci, che davano da lavorare a numerosi abitanti locali e che la facevano conoscere nel resto di Roma come “Valle dell’Inferno”, la zona è, ancora oggi, una delle più popolari della Capitale.

Lo stesso aggettivo “popolare” ha contraddistinto, negli anni passati, vari ambiti del quartiere e non ha risparmiato nemmeno quello calcistico. Un esempio in questo campo può essere quello della Stella Rossa, una squadra di calcio popolare creatasi a Valle Aurelia negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale.

La Stella Rossa era la squadra del popolo dei valligiani, nominativo con cui erano chiamati gli abitanti della Valle. Una team sportivo che, a partire dal nome, portava avanti ideali politici ben precisi: quelli comunisti.

Non era nata per caso ma con scopi già prefissati. I comunisti infatti cercavano di usarla come mezzo per diffondere ancora di più i loro ideali politici in un momento abbastanza delicato per il partito fondato nel 1921 da Antonio Gramsci.

D’altronde, in una zona in cui il PCI ha sempre ottenuto la maggioranza dei voti, era difficile, soprattutto con un nome così, andare contro valori come solidarietà e antifascismo. La Stella Rossa era una squadra del popolo, per il popolo e formata dal popolo.

Per alcuni anni la Stella si iscrisse al campionato regionale e portò avanti quegli ideali comunisti molto radicati in Valle che però, nella città di Roma, non erano ben accettati vista la netta predominanza politica della DC che, pur di ottenere qualche aiuto dal gigante americano tramite il piano Marshall, era pronta a tutto al fine di demonizzare i rossi servi dell’URSS di Stalin e il loro compagno/dittatore a capo del Cremlino. I democristiani erano così impauriti di questa esperienza che fondarono anche loro una vera e propria squadra di calcio popolare per contrastare la temuta “avanzata rossa” anche sui campi di calcio e sugli spalti degli stadi.

Così nacque la Libertas Valle Aurelia coi suoi colori, bianco e giallo, che richiamavano da vicino quelli dello stemma papalino. Nonostante tutto la Stella Rossa fu un esperimento che non tramontò subito e, nel corso della seconda metà del XX secolo, influenzò la nascita di altre esperienze del genere.

Poco dopo venne fondata la polisportiva Valle Aurelia 87 che, seppur non si rifaceva in maniera così chiara al mondo della militanza, aveva tante cose in comune con la Stella Rossa: dalla voglia di dare una qualche opportunità ai ragazzi della zona al bisogno di staccarsi dal mondo “istituzionale” del calcio capitolino che proprio allora, grazie alle imprese della Roma di Falcao, Di Bartolomei e Liedholm, viveva uno dei suoi apici dal punto di vista calcistico.

Oggigiorno, a Valle Aurelia, sono numerose le testimonianze di calcio popolare che cercano, in vari modi, di contrastare il mondo istituzionale del pallone dove, a farla da padrone, sono i diritti tv, miliardi di soldi e determinate società. A tutto questo si è deciso di rispondere con la nascita di numerose realtà del calcio popolare, come la ASD Nuova Valle Aurelia dal giugno 2011 o la USD Le Fornaci nata nell’ottobre 2005.

Tutte queste esperienze si battono quotidianamente per un calcio aperto a tutti grazie ai costi notevolmente più bassi ma anche a concetti quali antirazzismo, antifascismo e aggregazione sociale che, nel mondo ufficiale del pallone, stanno scomparendo ogni giorno di più.

Roberto Consiglio

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