CORTEO PER WALTER ROSSI 2018

WALTER ROSSI
UN RICORDO SENZA PACE
30.09.1977 – 30.10.2018

il 30 Settembre ricorrerà il XLI anniversario dell’uccisione di Walter Rossi, anche quest’anno si svolgerà un corteo per ricordare Walter, portando nell’attualità le sue idee e le sue lotte. Partiremo da Piazza Walter Rossi alle ore 16.00 per arrivare alla lapide di Walter in via delle Medaglie d’Oro.

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PRESENTAZIONE CORSI 2018-2019

PRESENTAZIONE DEI CORSI DELL’EX 51
Sabato 29 settembre alle 18 presenteremo i corsi che porteremo avanti quest’anno.
Questi corsi nascono dalla voglia di condividere i saperi da parte di maestri competenti, inserendosi in una dimensione popolare, per la costruzione di una realtà basata sul rispetto e senza discriminazioni.
Condividiamo sapere senza fondare poteri.
Costruiamo saperi autonomi.

KUNG FU
Il corso di Kung fu shaolin dell’Ex 51 si propone di affrontare con gli allievi partecipanti lo studio delle tecniche di combattimento, affiancato all’allenamento del corpo e al potenziamento di riflessi, capacità di concentrazione e coordinazione motoria.
Corso avanzato su prenotazione

CAPOEIRA
L’obiettivo principale del corso è quello di divulgare la capoeira e attraverso essa migliorare la comprensione di molti aspetti socio-culturali. Obiettivo fondamentale della attività è inoltre quello di preservare le origini e le tradizioni di questa arte-disciplina, affinché il passato del popolo brasiliano e del Brasile stesso non venga travisato o addirittura dimenticato, rispettandone soprattutto i fundamenti. Attraverso la tecnica e la disciplina si formano degli allievi consapevoli e di raggiungere e di far raggiungere un equilibrio fisico, psicologico e spirituale, sempre nel pieno rispetto dei tempi e dei limiti individuali.

Lunedì e Giovedì 20-21

SCUOLA DI ITALIANO PER STRANIERI
La condivisione della lingua, la sua riappropriazione come momento di socialità in un contesto di atomizzazione selvaggia e precaria, è prima di tutto un servizio al nostro buon vivere, un bene comune da rivendicare.
Integrazione è dare al migrante che non parla italiano la possibilità di uscire dallo stretto giro della comunità d’origine e a quello che parla già, un lessico in grado di sviluppare relazioni non prettamente lavorative e di scopo.
Integrazione è offrire accesso alla realtà italiana, fuori da cartoline e reality show, nelle sue mille sfaccettature, aprendo la stessa al cambiamento.
Integrazione come spazio di autonomia, condivisione, orizzontalità: tanto per chi apprende una nuova realtà, quanto per chi la vive senza aver avuto mai il tempo di valutarla con sguardo critico.

Mercoledì e Sabato 16:30-18

GINNASTICA DOLCE
Corso di ginnastica con ritmi più lenti della martellante quotidianità allena il cuore, rimette in moto la muscolatura e mira all’acquisizione di un maggiore equilibrio, aiuta ad assumere una postura della schiena più corretta e aiuta nella repirazione. È rivolto a persone di tutte le età

Martedì e Giovedì 18-19

A seguire
Aperitivo e musica dal vivo

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Sportpopolare.it sulla Pineto United

Nella zona nord-ovest di Roma vi è un quartiere, quello di Valle Aurelia, con una forte impronta militante. Pur trovandosi a poca distanza dal centro città, è facile vedere il Cupolone da varie strade della zona, questa è una borgata contrassegnata da una storia di resistenza e ribellione.

Emblema di tutto, sicuramente, è la fornace Veschi: oggi in disuso ma che un tempo dava lavoro a moltissimi abitanti del quartiere che vivevano in una zona specifica chiamata “il Borghetto”. Durante buona parte del XX secolo, per quel che riguarda il lato politico, il PCI raccolse un gran numero di voti nella borgata dell’Inferno e, durante il secondo conflitto mondiale, furono numerosi i partigiani del luogo che caddero sotto i colpi dei nazi-fascisti.

Altra caratteristica di Valle Aurelia è il suo lato “popolare”. Questo è stato portato avanti, nei decenni passati, anche grazie alla Stella Rossa, la squadra di calcio popolare che si allenava nella zona.

Oggigiorno la Stella Rossa non esiste più. Da alcuni mesi, però, il suo posto sta cercando di prenderlo una nuova realtà sportiva: la Pineto United. Essa è una squadra di calcio formata, per la maggior parte, da ragazzi migranti che cerca di portare avanti, sui campi di calcio, ideali quali integrazione e antirazzismo.

Alcuni giorni fa abbiamo intervistato l’allenatore e il responsabile della comunicazione della Pineto United, per farci raccontare “da dentro” questa nuova realtà calcistica.

Quando e come nasce l’idea di dar vita alla squadra di calcio popolare della Pineto United?

Il primo allenamento al parco del Pineto è datato ottobre del 2017. L’idea prevedeva di poter vivere il parco attraverso gli allenamenti e combattere l’abbandono (anche istituzionale) in cui versa. Il progetto Pinacci Nostri ha da subito sposato l’idea del poeta di strada e scrittore indipendente Pietro Lucari, che è l’attuale allenatore del club, di mettere su una squadra di calcio con una programmazione a lungo termine che ci avrebbe portati ad esser pronti all’iscrizione al campionato nell’anno successivo.

Pineto United: un nome abbastanza insolito. Perché avete scelto proprio questo nome? Ci sta un qualche significato particolare dietro?

È stato scelto Pineto United perché abbiamo pensato che riassumesse alla perfezione tutto ciò che questa squadra vuole esprimere: solidarietà, integrazione e unità di intenti. Il Pineto United è stato pensato come una squadra popolare aperta a tutti coloro che desiderino farne parte. I primi a rispondere a questa chiamata sono stati i ragazzi del centro di accoglienza Gelsomino, grazie a loro e al paziente lavoro svolto da Betta Guarino (direttore sportivo), da Pietro Lucari e da varie associazioni presenti sul territorio, si è potuto rimettere a posto il campo da calcio di Valle Aurelia.

La vostra è una squadra formata sostanzialmente da ragazzi migranti, non proprio le persone più ben viste negli ultimi anni in Italia a causa delle affermazioni razziste e nazionaliste di molti politici nostrani. Come mai una scelta del genere?

Non è stata una scelta, come detto prima: le prime persone che hanno risposto alla chiamata aperta per formare la squadra, sono state proprio loro. Noi, però, non smettiamo di cercare nuovi giocatori, la squadra è aperta a tutti, non è nostra intenzione creare altri ghetti, noi vorremmo unire tutte le comunità presenti sul territorio che rispettano e condividono i nostri stessi ideali, sotto un unico vessillo: quello della Pineto United! Lo sport in questo può far grandi cose, i ragazzi migranti ci hanno dato una responsabilità nell’integrarli attraverso lo sport. In questo svolge un ruolo fondamentale la presenza di una donna come direttore sportivo.

Vi allenate nella zona di Valle Aurelia: un quartiere che, nei decenni passati, aveva un forte aspetto militante e popolare. Che legame avete con la borgata?

Io personalmente sono cresciuto a Valle Aurelia, dai campetti Rossi del centro anziani alle passeggiate avventurose con gli amici al borghetto dell’inferno al tempo ancora abbandonato. Con una semplice parola per noi Valle Aurelia è casa, siamo legati a molte realtà del territorio che ci sostengono: i ragazzi dell’Ex 51, i comitati borghetto valle dell’inferno e Valle Aurelia. Abbiamo instaurato partnership con il ristorante Gustamondo, che si trova in zona, che ci ha dotato dei completi da gara.

Siete una delle poche realtà di sport popolare della zona ovest di Roma. Siete riusciti ad intrecciare un qualche rapporto con le altre polisportive popolari romane?

Ovviamente sì. Abbiamo contatti con i Liberi Nantes, il Villa Gordiani e l’Atletico San Lorenzo, realtà sportive popolari che ormai da anni portano avanti una certa idea di calcio che noi condividiamo a pieno. In tutto questo è stato molto importante il lavoro svolto dallo spazio sociale Ex 51 che ci ha messo in contatto con le realtà di calcio popolare ASD Villa Gordiani e San Lorenzo.

Avete un qualche sogno nel cassetto per il futuro. Dove volete far arrivare la Pineto United?

Il sogno c’è, eccome se c’è: vorremmo iscrivere la squadra alla Terza Categoria, ma sappiamo benissimo che dobbiamo volar bassi e sudare molto. Un obbiettivo molto più alla portata è quello di iscriverci al prossimo campionato AICS Roma Cup anche se delle risorse sarebbero necessarie anche proprio per questo fine. Dunque siamo sempre alla ricerca di fondi e donazioni, che, magari, chissà, potrebbero arrivare anche da qualche vostro lettore! Le basi non mancano, quel che manca è la struttura, la spina dorsale della società ed è per questo che chiediamo l’aiuto di tutti, vorremmo davvero costruire una realtà sportiva dal basso, tutti insieme. Non ci iscriviamo alla Terza Categoria FIGC perché come succede per Liberi Nantes a causa dei documenti saremmo fuori classifica. L’AICS, invece, ci farebbe gareggiare. Noi non vogliamo solo integrare i ragazzi ma renderli vincenti nello sport e nella vita.

A Valle Aurelia esisteva un’altra squadra di calcio “popolare” chiamata Stella Rossa. Pensi che si possa fare un qualche tipo di paragone tra il Pineto United e la Stella Rossa?

Noi, attraverso il gioco del calcio, vorremmo trasmettere ideali forti. La cosa che più ci fa piacere è che la comunità stia rispondendo in modo davvero positivo e noi siamo davvero felici per questo. Una squadra popolare come fu la Stella Rossa, vanto della valle Aurelia operaia, intorno alla quale stringersi e crescere insieme. Di una cosa siamo davvero soddisfatti: tutti riconoscono il grande sforzo compiuto dai ragazzi nel ripristinare un campo che era abbandonato da decenni a discapito di tutta la comunità. Un campo glorioso dove si narra ci giocò Pasolini stesso! La Stella Rossa Valle Aurelia rappresenta il passato glorioso, il calcio come era una volta, quello delle parrocchie, delle sezioni di partito, quello giocato in strada.

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Teppa Fest 2018 – Non è una discoteca

TEPPA FEST 2018 – NON È UNA DISCOTECA

Ecco l’aftermovie del festival Teppa – Resistenze Metropolitane svoltosi a La Sapienza il 18-19-20 aprile.

https://www.facebook.com/TeppaFest2017/videos/489598521459224/

Grazie a Sapienza Clandestina – Progetto Degage – Spazio Sociale Ex Cinquantuno – Palestra Popolare Quarticciolo e a tutte le palestre popolari che hanno partecipato alla giornata di sport popolare.
Grazie agli artisti: Sovverti la Metropoli – Do Your Thang – Murubutu – DJ Craim & Baro Collederfomento.

Con il festival ci vediamo il prossimo anno, con la teppa ci si vede nelle lotte e per strada.

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Presentazione “La teppa all’assalto del cielo”

Presentazione “La teppa all’assalto del cielo”

con gli autori Salvatore Corasanti, Emiliano Cazorzi e Giorgio Ferrari
Venerdì 19 maggio ore 18
La Sapienza – 3Serrande – Viale Regina Elena 336


La comune di parigi, il 77, il 14 dicembre e il 15 ottobre:
le accuse, gli insulti, le paure della stampa borghese di fronte alla teppa che si solleva non cambiano in 150 anni. A un mese dal festival proponiamo un dibattito all’università per scoprire insieme questo importante lavoro di attualizzazione completamente autoprodotto per ragionare insieme della stupidità del potere e della necessità della rivolta.

dalla prefazione:
“Perché mai ripubblicare un libro come “La teppa all’assalto del cielo” che fa la cronistoria di una vicenda avvenuta più di un secolo prima? Pensiamo che la storia della Comune di Parigi appartenga al novero degli eventi fuori dal tempo, che si pongono come faro per chiunque si prefigga l’obiettivo di abolire lo stato di cose presenti. I comunardi sono punti di riferimento storici – della storia delle classi oppresse – che non possono scolorare nell’oblio della memoria, le cui azioni dovrebbero essere rilette e serbate come patrimonio per le lotte che i compagni e le compagne portano avanti ogni giorno.
Il libro, c’è da dire, va oltre la rievocazione storica perché ci restituisce tutta intera l’atmosfera in cui si consumò quell’assalto al cielo, attraverso i giudizi che la borghesia dell’epoca – erede del secolo dei Lumi – riservò ai Comunardi e che, quarant’anni fa, un’altra borghesia – ancora più «illuminata» della prima – inflisse con il medesimo livore al movimento del ’77.
A quaranta anni dal ’77 dunque, abbiamo ripreso la formula utilizzata dai compagni che per primi curarono l’edizione di questo testo, per «proporre la Comune come spunto per una riflessione sulla lotta di classe ieri e oggi», con la suggestione di un confronto con l’oggi, con il giudizio rivolto dalla stampa e da politici e intellettuali prezzolati alle giornate di mobilitazione del 14 dicembre 2010 e del 15 ottobre 2011. Ferme restando infatti le differenze di contesto, dei protagonisti storici, della portata degli eventi, mettere in luce il trattamento riservato alla «teppa» di questo secolo, in giustapposizione agli estratti dei giornali sugli anni ’70 e alle vicende della Comune, crediamo serva a evidenziare alcune linee di fondo, alcuni topoi che si riproducono sempre uguali a se stessi, utili a demonizzare un avversario le cui pratiche non possono essere sussunte dal potere dominante.
Oggi come ieri l’irruzione della teppa nello spazio pubblico spaventa il potere e indigna i benpensanti, spingendoli a reazioni isteriche che disvelano il loro vero volto, celato sotto le maschere della democrazia borghese e delle libertà civili.”

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SAHARA LIBRE!

¡SAHARA LIBRE!

Discussione sulla situazione del Sahara Occidentale occupato

Nel deserto del Sahara esiste un popolo dimenticato che, pur essendo da secoli una nazione, non ha la sua terra e vive in esilio. Questo piccolo popolo chiamato Saharawi resiste in parte nelle tendopoli all’estremo sud del deserto algerino e in parte nel suo antico territorio, oggi occupato dal Marocco. Oltre quarantanni di esilio in una striscia di deserto fatta di accampamenti di tende e case di mattoni di sabbia.
La questione Saharawi nasce già nel 1884, quando con la Conferenza di Berlino la Spagna fu autorizzata a occupare il Sahara occidentale. Questo territorio rimase una colonia spagnola fino al 1975, quando la Spagna lo abbandonò, ma fu occupato dal Marocco a nord e dalla Mauritania a Sud per sfruttare i pescosissimi mari e le ricche miniere di fosfato. L’occupazione fu favorita dalla spagna con l’accordo tripartito (14/11/1975)
Gran parte dei Saharawi si rifugiarono nel deserto algerino dove proclamano la Repubblica Democratica Araba dei Saharawi (RASD) il 27/02/1976.
Nel 1979 fu stipulata una pace con la Mauritania, ma negli anni ‘80 il Marocco costruisce un muro di sabbia di 2720 km con milioni di mine antiuomo, il c.d. ‘Muro della Vergogna’, per rinchiudere la popolazione Saharawi.
Dopo anni di scontri, guidati dal Fronte del Polisario, partito guida per l’autodeterminazione e la libertà del popolo Saharawi, nel 1991 con la mediazione della Nazioni Unite si arrivò ad un cessate il fuoco per l’istituzione di un referendum per l’indipendenza, ma ad oggi l’intesa non è ancora stata raggiunta.
Attualmente il popolo Saharawi sfiora il milione di persone, di cui circa 500.000 vivono nel territorio occupato dal Marocco, altri 200.000 sono sparsi tra Mauritania, Spagna e altri paesi, ed infine 165.000 abitano le tendopoli dell’esilio nella zona sud occidentale.
Alla luce di alcune esperienze di volontariato internazionale nei campi profughi della regione vogliamo indagare su quale sia la situazione attuale del Sahara occidentale, quali sia il percorso fatto negli anni di lotta all’occupazione e quali siano le prospettive per l’indipendenza.

Ne parliamo con:
– Nadia Conti, presidente associazione Arci Città Visibili
– Gianluca Diana, giornalista de Il Manifesto e autore della graphic novel “Io sono Saharawi”
– Fatima Mahfud, rappresentante in Italia del Fronte del Polisario e della Repubblica Araba Democratica Saharawi
– Volontari nei campi profughi

A seguire cena

Alle 21 proiezione di
“Fucili o murales” di Jordi Oriola Folch
“Fucili o murales” è il documentario del regista catalano Jordi Oriola Folch, che ci porta all’interno della vita quotidiana di quei Saharawi che vivono nei territori occupati dalla monarchia marocchina, e che ogni giorno lottano per far conoscere la loro situazione al resto del mondo. Un documentario che ci permette di entrare nei territori occupati facendoci vedere una realtà troppo spesso negata e nascosta dal regime marocchino.

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Lettera dalla Teppa

LETTERA DALLA TEPPA

È lunga, lo sappiamo. Non è facile scrivere e riassumere ciò che siamo.
Ma vi chiediamo di arrivare fino in fondo e di diffondere!

Ogni anno, a ridosso del 25 Aprile, organizziamo il Teppa – Festival delle resistenze metropolitane. Quest’anno si è articolato su tre giorni. E’ iniziato con un convegno storico sul Biennio Rosso nella facoltà di lettere e una proiezione al pratone; è continuato con lo sport popolare, che per tutto il pomeriggio di giovedì ha riempito la zona antistante al Lucernario e si è concluso con un concerto venerdì notte.
Tutte le iniziative sono state costruite dal basso, senza il sostegno di nessuno.

In questi giorni abbiamo avuto modo di leggere alcuni articoli pubblicati dal Messaggero. Inchieste sul “campo” a dir poco fantasiose. Negli ultimi mesi sembra che il Messaggero si stia facendo portatore di una campagna contro le forme di socialità giovanile. Al sedicente giornalista che tanto si sta prodigando nel prendere parola su questo tema, vogliamo ricordare alcune delle ultime inchieste che ha portato avanti.

A Marzo dell’anno scorso si scrissero parole dure contro Leggi Scomodo, il giornale cartaceo che per finanziarsi occupa e fa vivere spazi abbandonati della città. Il Messaggero si spese con parole di elogio verso questi ragazzi fino a quando ad essere occupato fu uno stabile di Caltagirone, guarda caso il proprietario del quotidiano. E via a scrivere parole su parole indignate contro questi giovani e contro quelli che chiama “party”.
Questo autunno fu proprio il Messaggero a farsi promotore dello scandalo “xanax” e del video della ragazza che sarebbe stata ripresa mentre faceva sesso tra i banchi del Virgilio. Una campagna che si è sgretolata come neve al sole quando carabinieri e polizia annunciarono che i fatti non esistevano. Nessuno spaccio, nessun video. Tutto inventato.
Nel frattempo la vicenda, costruita sul nulla, si era ingigantita a tal punto da avere portata nazionale: una vera ossessione maniacale per i giovani che si divertono. E rieccoci a commentare una nuova operazione giornalistica, identica alle altre, di chi in malafede costruisce carriere nell’inventare scandali e fake news.

Nelle tre giornate del Teppa, partecipate complessivamente da oltre 5mila giovani, gli spazi universitari sono stati occupati ed autogestiti dagli studenti, giorno e notte. Altro che abusivi, siamo studenti e studentesse che fanno attività politica nella loro università. Abbiamo conquistato l’agibilità necessaria con le nostre attività e campagne a difesa degli spazi necessari alle esigenze degli studenti. Si è addirittura affermato che fossimo in possesso delle chiavi dell’Ateneo, ma quando mai!
Anche un bambino capirebbe la portata di questa bufala.
L’università è un luogo sempre accessibile, tanto che alcune biblioteche sono aperte anche di notte. Nelle nostre iniziative non c’è fine di lucro. Siamo un collettivo che pratica l’autofinanziamento grazie alla sottoscrizione libera delle persone che ci sostengono. Autofinanziamento che serve a realizzare le attività che portiamo avanti. Attaccare le pratiche di autofinanziamento è, ancora una volta, un tentativo di privare chi non ha mezzi economici di fare politica e di prendere parola.

Media, giornali e televisioni, tutti i giorni, strillano notizie sulla disoccupazione giovanile, sul deserto culturale che circonda le nostre città, non si parla d’altro che delle discriminazioni razziali, delle disuguaglianze che crescono, delle prospettive di vita tutt’altro che dignitose che ci aspettano. Tutti parlano dei giovani come dei fannulloni che si girano i pollici dalla mattina alla sera nella sfiducia totale.
Beh, noi non siamo questo.
Siamo studenti che tutti i giorni si spendono nelle lotte per il diritto allo studio e nelle lotte per migliorare le nostre condizioni di vita. Siamo gli studenti che criticano le lezioni frontali e i programmi didattici standardizzati, proponendo cicli di conferenze come Storia Nostra – Cento Anni di Barricate a Roma, Voci dal Kurdistan e Knowledge Against Power Fest.
Siamo gli studenti che, insieme a tante altre persone, autogestiscono il DeLollis Underground, uno spazio limitrofo all’università strappato con la lotta che ha permesso la riapertura di un’ala di uno studentato abbandonato che oggi è riaperto e da alloggi a chi ne ha diritto, che offre aule studio a decine di studenti e laboratori artistici.
Siamo gli studenti che, vedendo le barbarie che stanno accadendo in Siria, si attivano per prendere parola e informare le persone con tutti i mezzi necessari.
Siamo gli studenti che, per ricordare e mantenere vivi gli insegnamenti della resistenza, costruiscono un festival antifascista partecipato da migliaia di persone. Siamo gli studenti che, nell’organizzare il concerto, permettono a decine di giovani di esprimersi e di suonare di fronte a tantissime persone superando le logiche del mercato della musica.

Parliamo di Sovverti la Metropoli, un progetto musicale del quale facciamo parte. Al De Lollis c’è uno studio di registrazione gratuito che permette a tantissimi di fare musica. Nei concerti permettiamo a questi ragazzi studenti della Sapienza e giovani della metropoli di diffonderla fuori dalle nostre mura. Queste iniziative permettono a molti giovani di crescere e di esprimersi liberamente. Fuori, “nel mercato”, queste persone sono completamente escluse. Fuori, c’è speculazione e profitto grazie alle nostre iniziative c’è cultura e libertà di espressione.

Pensiamo che le attività che portiamo avanti, investendo tempo ed energie, siano un patrimonio da tutelare soprattutto di fronte ad istituzioni universitarie e non incapaci di offrire alcunché volutamente asservite alla rincorsa di standard di qualità e di eccellenza spendibili dai privati. Nelle difficoltà che ci circondano riuscire a costruire delle possibilità per i tanti giovani sfiduciati è un elemento da valorizzare. Tanto nell’organizzare concerti, tanto nel diffondere lo sport popolare, tanto nel costruire cicli di conferenze. I progetti che abbiamo in testa sono tanti. L’università, negli ultimi due anni, pur riconoscendo il valore delle attività, si è mostrata sorda. Per avere l’autorizzazione di occupare il suolo pubblico della Sapienza bisogna chiedere il “permesso” al Comune.

Ci chiediamo come un collettivo di semplici studenti possa permettersi di perdere mesi appresso ad infinite e costose pratiche burocratiche.
Oh, non siamo grandi imprese: non lo vogliamo essere! Non abbiamo una lira noi!
Ci chiediamo come la Sapienza possa definirsi “autonoma” ma, allo stesso tempo, debba chiedere il permesso al Comune per organizzare eventi all’interno del perimetro dell’università.
Vogliamo ancora una volta ringraziare tutte le persone che si sono spese per questo festival, gli artisti e tutti coloro che hanno partecipato. Continueremo a far vivere gli spazi della nostra università, continueremo, nella nostra parzialità, a fare ciò che è necessario.

Se le istituzioni ci riconosceranno saremo disponibili a parlare con loro. Altrimenti sappiamo cosa fare.
La nostra generazione è abituata a vedersi chiudere le porte in faccia.
Al loro deserto opporremo sempre la nostra creatività e la nostra voglia di fare.

Noi abbiamo fatto una scelta: lottare per cambiare le cose!
Non ci interessa chi, dall’alto del suo nulla, commenta dei piccoli frammenti, ignorandone l’immagine complessiva.
Difendiamo le iniziative sociali e culturali, difendiamo l’autogestione!

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Passaggio radio su Ror: la ferita del Sahara occidentale

Passaggio radio su Radio Onda Rossa sulla situazione del Sahara occidentale e sull’iniziativa in preparazione presso il nostro spazio: Sahara libre!

Saharawi: la ferita del Sahara occidentale

http://www.ondarossa.info/redazionali/2018/04/saharawi-ferita-del-sahara-occidentale

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TEPPA FEST 2018 // 18-19-20 APRILE @LA SAPIENZA! Video di lancio

TEPPA FEST 2018 // 18-19-20 APRILE @LA SAPIENZA!

https://www.facebook.com/sapienza.clandestina/videos/2181707831845663/

Quest’anno la Sapienza tornerà ad essere inva10sa dai partigiani e dalle partigiane della città con una tre giorni di sport, cultura e antifascismo.
Mercoledì 18 aprile alle 15:00 III incontro di Storia Nostra – Cento Anni di Barricate a Roma sul biennio rosso con Angelo D’orsi (facoltà di lettere).
A seguire alle 21:00 al pratone Il Giovane Karl Marx – Proiezione gratuita a La Sapienza.
Giovedi 19 dalle 16:00 Sport Popolare Teppa Fest 19/04
Venerdi 20 dalle 22:00 TEPPA Fest: Murubutu – Do Your Thang – Good Old Djs (Craim+Baro)

https://it-it.facebook.com/sapienza.clandestina/videos/2181707831845663/

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Teppa Fest 2018

18-19-20 Aprile
TEPPA FEST 2018!

Per il quarto anno consecutivo, come studenti e studentesse della Sapienza e realtà antifasciste cittadine, abbiamo deciso di costruire un evento di commemorazione della resistenza al nazi-fascismo: il Teppa, festival delle resistenze metropolitane.

Nelle scorse edizioni il palco della Minerva ha visto alternarsi grandi personaggi come Danno, Dj Ceffo, Kaos, Mezzosangue, Paura, Claver Gold, Ice One, Afu-Ra, 666, Contromano, La Furia, Los 3 saltos, Arpioni, Dr. Ring Ding, Klaxon, Malasuerte. Quest’anno manteniamo la tradizione presentando Murubutu: lo storyteller delle guerre e dei miti, ma anche della resistenza partigiana, delle militanze rivoluzionarie armate, storie di efferati femminicidi.

Murubutu più di altri rapper racconta la nostra storia, quella di chi ha preso una parte, di chi nella memoria partigiana ritrova una storia viva che oggi lo rende antifascista.

––––––

Programma:
18 aprile
ore 15 –
Facoltà di Lettere Aula a Vetri Aula VI
Il Biennio Rosso raccontato da Angelo D’orsi

il terzo al puntamento del ciclo di incontri Storia Nostra apre il festival Teppa – Resistenze Metropolitane.

Un appuntamento dedicato alle mobilitazioni operaie nel primo dopo guerra e alla nascita del fascismo.
Insieme ad Angelo D’Orsi, professore ordinario di Storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, ripercorreremo gli eventi dall’occupazione delle fabbriche alla marcia su Roma, fino all’omicidio Matteotti.

https://www.facebook.com/events/366875470476005

ore 21 – Pratone de La Sapienza
Il Giovane Karl Marx – Proiezione gratuita a La Sapienza
Proiezione in lingua originale (sub ita) dell’ultimo film di Raoul Peck “Il Giovane Karl Marx”

Sono tempi complessi.
I mostri di razzismo, sessismo e precariato tracotanti imperversano fra di noi. L’umanità è confusa, l’umanità ha bisogno di punti di riferimento.
E chi poteva venire in nostro aiuto se non il sempre verde Carlo Marx?
Avrete notato che in alcune sale è in proiezione il nuovo film di Raoul Peck “Il giovane Karl Marx”, quale migliore occasione per rispolverare la vita del grande maestro?

Se anche te ami Carlo Marx ma odi spendere 10 euro per passare una serata al cinema, il 18 aprile dalle ore 21:00 al pratone della Sapienza proietteremo gratuitamente la nuova pellicola.
Il tutto accompagnato da buon cibo e relax, nell’attesa della rivoluzione.

Ti aspettiamo per una bella serata di cinema, birra, pop corn e socialismo scientifico. Cosa chiedere di più?

Di seguito la recensione della redazione di InfoAut sul film “Il giovane Karl Marx”.
+++ ACHTUNG SPOILER +++
https://www.infoaut.org/culture/ritratto-del-rivoluzionario-da-giovane

https://www.facebook.com/events/233350273880552

19 aprile
ore 16 – Area vicino alla Cappella della Città Universitaria
Sport popolare

Anche quest’anno nei pressi del 25 aprile, le palestre popolari romane invaderanno “La Sapienza” per offrire una giornata di esibizioni sportive e match ufficiali di pugilato.
Il tutto inizierà alle ore 16:00 con, l’ormai classico 3 vs 3 di basket organizzato da Atletico San LorenzoAll Reds Basket RomaLokomotiv Prenestino.
Dalle 16:30 esibizione di taekwondo.
Ore 17:00 match light di kick boxing e muay thai.
Ore 17:30 esibizioni di boxe giovanile (under 13).
Ore 18:00 incontri ufficiali di pugilato F.P.I.

Qualche parola va spesa per il pugilato, perché anche quest’anno con doverosi sacrifici siamo riusciti ad organizzare 5 incontri di livello tra una rappresentanza della nazionale senegalese contro 5 pugili élite.
Incontri che saranno visibili gratuitamente dentro l’università, un’occasione per condividere la passione e la visione di uno sport portandolo fuori dai circuiti canonici, aspetto che più di ogni altro ci rende orgogliosi di questa giornata di sport collettivo.
Ringraziamo in particolare la Federazione Pugilistica Italiana, e le palestre: Palestra Popolare Quarticciolo Palpop Sanlorenzo, Revolution Palestra Popolare, Quadraro Gym, Palestra Dario Simonetti, Palestra Popolare Valerio Verbano.

Per la foto del manifesto ringraziamo Messafuoco, Giorgio Coen Cagli-Photographer

https://www.facebook.com/events/223513828199534/

20 aprile
Concerto Benefit

ore 22
opening
Sovverti la Metropoli – Live

a seguire
MURUBUTU – La Kattiveria crew + Dj T-Robb
Do Your Thang
Good Old Djs – Dj Craim + Dj Baro

Altri artisti saranno annunciati in seguito….Stay tuned!!

Accesso da Piazzale Aldo Moro 1
Ingresso a sottoscrizione

https://www.facebook.com/events/149971922367168/

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