CONTRO IL NUOVO AUTORITARISMO

29 OTTOBRE 2009

PIAZZA NAVONA I MOVIMENTI CONTRO LA SVOLTA AUTORITARIA, CONTRO VECCHI E NUOVI FASCISMI, PER CONQUISTARE SPAZI DI LIBERTÀ

Un momento di mobilitazione e di confronto tra le lotte sociali della città. Un anno fa, il 29 ottobre 2008, i fascisti del Blocco Studentesco furono cacciati da Piazza Navona, sventando così il loro tentativo di infiltrazione nel movimento studentesco dell’Onda. Da quel momento in poi l’antifascismo divenne un contenuto condiviso nelle scuole e università in mobilitazione. Quell’episodio fece luce sulla vera natura dei “burattini del potere”, squadristi al servizio di un potere costituito interessato a criminalizzare e reprimere i conflitti sociali che, specialmente in tempi di crisi, nascono e si sviluppano nel corpo vivo della società.

UN ANNO DOPO ANCORA IN PIAZZA Ad un anno esatto da quei fatti vogliamo riprendere il filo del discorso, senza inutili intenti commemorativi. In questi dodici mesi i fascisti non hanno cessato di fare il loro sporco lavoro contro i movimenti e contro quei soggetti sociali che non rientrano nella loro visione distorta incentrata sullo slogan “Dio, patria e famiglia”. Si sono anzi moltiplicate le aggressioni xenofobe e omofobe, le provocazioni nelle scuole e nelle università, i loro tentativi di dare vita ad una guerra tra poveri che distolga il “popolo” dall’individuare i veri responsabili della crisi, della precarietà, della devastazione ambientale, le loro strumentali iniziative sul corpo delle donne. E’ chiara ormai la loro perfetta internità ad una logica di governo che vede speculatori, mafiosi e piduisti farla da padrone: in questo senso risulta falsa e mistificatoria la loro pretesa di avvalorarsi come soggetti antisistema essendo invece tragli agenti principali di quella ”strategia della paura” divenuta ormai strumento di governance delle contraddizioni sociali. In questo senso è emblematica la recente vicenda in cui Casa Pound ha preteso di esprimere solidarietà ai glbtq “italiani” indicando il nemico nello straniero violento tentando un’operazione culturale di deviazione della controparte. Purtroppo dobbiamo prendere atto anche di una pericolosa volontà di “dialogo” da parte di alcuni sedicenti rappresentanti dei movimenti che rischiano di legittimare i picchiatori, pretendendo di mettere sullo stesso piano oppressi e oppressori. Esprimiamo invece piena solidarietà agli antifascisti e alle antifasciste che a Napoli, Pistoia, Torino, Reggio Emilia si sono mobilitati con forza per togliere spazio agli squadristi mettendo in chiaro che per loro non ci sarà futuro in questo paese. CONTRO IL NUOVO AUTORITARISMO Tira una brutta aria in questo paese.

Oltre al protagonismo di una destra fascista che ha aperto più di un cuneo nella società grazie all’appoggio governativo e all’ambiguità e inconsistenza di un’opposizione sempre troppo attenta agli interessi dei poteri forti, dobbiamo constatare l’avanzata di una pericolosa deriva autoritaria che investe da una parte i movimenti di opposizione sociale e dall’altra tutti quei comportamenti e quelle pratiche ritenuti devianti rispetto alla norma. La conflittualità sociale viene ricondotta esclusivamente a problema di ordine pubblico, i llibero arbitrio in campo sessuale e culturale stigmatizzato come dannoso per la coesione di una “comunità di popolo” funzionale al ricompattamento dietro ai voleri del “capo”. Dietro tutto ciò agisce la volontà di gestire a suon di manganellate gli effetti sociali della crisi economica, gli inevitabili conflitti che provoca, l’esigenza di organizzarsi di settori sempre più ampi delle classi subalterne, la volontà di uscire dal ghetto dei nostri corpi liberi e desideranti. La repressione colpisce, e colpisce duro. La recente sentenza del processo d’appello per i fatti di Genova del 2001 è paradigmatica: una decina di manifestanti risultano gli unici colpevoli, condannati con pene da 8 a 15anni per avere sfasciato delle vetrine, mentre i responsabili dell’ordine pubblico ne escono immacolati. Colpisce l’uso aberrante di fattispecie penali come “devastazione e saccheggio”, così come deve far riflettere l’uso di reati come “rapina aggravata” per chi occupa un supermercato contro precarietà e carovita, “estorsione” e “associazione a delinquere” per chi occupa le case sfitte, le multe amministrative da10.000 euro per gli operai che fanno un blocco stradale, ecc. In questa città, dominata dai palazzinari e dalle mafie, è partita la politica dello sgombero contro case occupate e centri sociali (vedi “Regina Elena”,“8 marzo”, “Horus”, “Giap”). Si limita la libertà di manifestare con i protocolli anti-cortei, si perseguitano lavavetri e barboni fomentando le pulsioni più reazionarie della popolazione, si rastrellano gli uomini in base al colore della pelle (la vicenda del Pigneto). E si potrebbe continuare a lungo. Il varo del pacchetto sicurezza ha invece riportato il nostro paese agli anni bui delle leggi razziali, riducendo le persone migranti a pura merce-forza lavoro, da utilizzare fino a quando serve e da cacciare (o rinchiudere nei lager/Cie) quando il mercato del lavoro non ha più bisogno di loro.

APRIAMO PERCORSI DI LIBERAZIONE PER TUTTI E TUTTE Sono sotto attacco le lotte sociali e i soggetti che agiscono in prima persona nei movimenti. Si restringono gli spazi di libertà per i soggetti organizzati e per le singole persone che criticano l’esistente. Da più parti nasce l’esigenza di uscire dall’isolamento in cui troppo spesso le realtà in lotta si trovano ad operare. Gli studenti, gli occupanti di casa, i precari, i movimenti glbtq, i movimenti dei migranti, i lavoratori e le lavoratrici alle prese con la crisi, hanno bisogno che si ricostituisca una comunità solidale che agisca la pratica del mutuo appoggio e della mutua attenzione, che sappia riconoscere quel “noi” fondativo di una nuova stagione di lotta e di liberazione. Per iniziare questo percorso, coscienti che l’opposizione al nuovo autoritarismo non sarà una passeggiata, convochiamo una giornata di mobilitazione e di confronto, di racconto e di proposta, finalizzata all’apertura di una campagna condivisa contro l’autoritarismo e i fascismi vecchie nuovi che sappia parlare a tutta la città. Una giornata arricchita da performance teatrali e proiezioni video, aperta ad ogni altro contributo creativo che si vorrà proporre.

PIAZZA NAVONA – 29 OTTOBRE 2009 DALLE ORE 17

 

ANTIFASCISTI E ANTIFASCISTE DI ROMA

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COMUNICATO DI SOLIDARIETÀ AGLI/ALLE ARRESTATI/E E AGLI/ALLE OCCUPANTI DELL’8 MARZO A MAGLIANA


COMUNICATO DI SOLIDARIETÀ AGLI/ALLE ARRESTATI/E E AGLI/ALLE OCCUPANTI DELL’8 MARZO A MAGLIANA

17/09/2009

L’arresto della compagna e dei compagni dell’occupazione 8 MARZO a Magliana costituisce una provocazione estrema messa in atto materialmente dall’arma dei carabinieri che, attraverso le proprie strutture territoriali, ha costruito per mesi un quadro costituito dall’ utilizzo di una coppia di sottoproletari allontanati dall’occupazione, di agguati congiunti, di promesse di protezione e di sostegni di vario tipo, di utilizzo della peggiore paccottiglia giuridica fascista.
I carabinieri del generale Tommasone hanno interlocutori politici precisi, interni all’attuale maggioranza che, per così dire, governa il Paese e la città di Roma. Agiscono quindi su mandato coerente con un quadro di comando noto, fatto di magistrati, sindaco, potere economico, interessato a stroncare il movimento antagonista, ma anche a ritagliarsi un proprio spazio dentro le faide di potere in corso.
Certo, a confronto con le tradizioni dell’Arma, fatte di fucilatori, in tutte le guerre, di proletari che abbandonavano le macellerie padronali, di golpisti al servizio del generale De Lorenzo e zerbini di Fini a Genova mentre assassinavano Carlo Giuliani; nel caso di Magliana siamo alla tragica farsa: mentre il paese e il territorio vengono palesemente governati da una mafia peggiore di quella di Riina e Provenzano, la figura dei compagni e delle compagne, cristallina e inattaccabile, si staglia gigantesca.

ASSEMBLEA PUBBLICA A MAGLIANA
Giovedì 17 settembre P.zza De André ore 17

MANIFESTAZIONE A MAGLIANA
Venerdì 18 ore 17:30
Corteo con partenza da P.zza De André



ASSEMBLEA COORDINATA E CONTINUATIVA CONTRO LA PRECARIETÀ
C.S.O.A. I’ Po’
Spazio Sociale Ex-51

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Magliana Resiste

MAGLIANA RESISTE

14 settembre 2009

ex scuola “8 marzo” occupata da una trentina di famiglie in emergenza abitativa organizzate con i movimenti di lotta per la casa.
Alle 04.30 un centinaio di carabinieri si presenta presso la scuola e effettua 5 arresti con la fantasiosa accusa di associazione a delinquere.

INGRESSO DEI CARABINIERI
SOLIDARIETA’ DEGLI ABITANTI

DEVASTAZIONE DELLA SCUOLA

CACCIATA DEI CARABINIERI DA MAGLIANA

CONTACT:nessunrimorso@gmail.com

 

 

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Comunicato arresti “8 marzo”

CONFERMATI GLI ARRESTI PER GLI OCCUPANTI DELLA 8 MARZO!
MOBILITIAMOCI SUBITO PER LA LORO LIBERAZIONE !

Lunedì 14 settembre, le forze del dis-ordine si sono introdotte con la forza nell’edificio della ex-scuola 8 Marzo occupata di Magliana, con l’evidente intenzione di sgomberare lo stabile che ospita le famiglie di sfrattati, precari, disoccupati.
Lo sgombero non è riuscito, grazie alla resistenza pacifica ma determinata degli occupanti e delle occupanti. Costretti dall’assedio delle forze armate anche loro, come gli operai dell’Insse, sono saliti sul tetto per difendere la loro casa e, con essa il diritto di tutti noi a non rassegnarsi e a lottare.

Visto il fallimento dell’intento iniziale, i carabinieri hanno tratto in arresto 5 occupanti. Contro di loro sono state mosse accuse infamanti, basate solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni false di un ex occupante allontanato dall’occupazione un anno fa perché violento.
Queste dichiarazioni sono state riportate ed amplificate nei giorni scorsi dalla stampa, e in particolare dai quotidiani di proprietà di famigerati costruttori romani quali Bonifaci e Caltagirone. Il risultato è stato quello di aver generato una campagna mediatica tesa a criminalizzare tutto il movimento per il diritto all’abitare, un movimento che evidentemente fa paura a questa classe politica incapace di risolvere problemi come la casa, il lavoro, la precarietà, il reddito, e che teme che queste questioni mobilitino lotte generalizzate.

Oggi il GIP ha convalidato gli arresti per i 4 occupanti che, quindi, rimarranno in carcere fino a che sulla loro situazione non si esprimerà il tribunale del riesame, fra non meno di due settimane. Francesca è stata addirittura trasferita da Rebibbia a Civitavecchia, allontanandola ancora di più dalla sua famiglia e da tutti/e noi.  Il quinto occupante si trova attualmente agli arresti domiciliari, che gli sono stati confermati.
È una scelta punitiva, che dà valore alle parole di un unico testimone, un uomo violento attualmente indagato per lesioni aggravate contro la sua ex compagna, che è stato usato per montare un falso e infamante teorema politico-giudiziario contro l’Occupazione!

Francesca, Gabriele, Sandro, Sandrone e Simone devono essere immediatamente rimessi in libertà, perché l’unica colpa che hanno è quella di essere lavoratori precari e non potersi permettere di acquistare una casa.
In particolare chiediamo con forza la liberazione di Sandrone, attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli  dove e’ stato medicato d’urgenza nei giorni scorsi. Affetto da un tumore per il quale e’ in attesa di un terzo intervento chirurgico al San Camillo, dovrebbe ricevere a breve notizie sulla data dell’operazione ma il sequestro del suo cellulare ne rende difficile, se non impossibile, la reperibilità.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle prossime mobilitazioni:

GIOVEDÌ 24 ORE 17.30 PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

SABATO 26 ORE 17.00 CATENA UMANA PRESSO IL MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA

Invitiamo tutte e tutti ad esporre fuori dalle proprie abitazioni e dai posti di lavoro striscioni in solidarietà della 8 Marzo e della compagna e compagni arrestati.

Per adesioni:
occupa@inventati.org

Comitato d’occupazione Magliana
CSOA Macchia Rossa
Coordinamento cittadino di lotta per la casa
B.P.M.- Blocchi Precari Metropolitani
Asia- R.D.B.
Action
L.O.A. Acrobax Project
Volturno-Occupato
Horus Liberato
C.S.O.A. Corto circuito
C.S.O.A. Spartaco
C.S.O.A. La strada
C.S.O.A. Sans Papier
Spazio Sociale 32
Militant
Atelier ESC
Point Break
Strike S.P.A.
Casa Occupata Portonaccio
Senza Tregua
All Reds Rugby Roma
Ex 51
Laboratorio Sociale “La Talpa”
USI-A.I.T.
C.S.O.A. EX Snia

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22-23 novembre 08 SOS SPECULAZIONE O SVILUPPO

SOS SPECULAZIONE O SVILUPPO

22-23 novembre 2008
Un’iniziativa a cura del forum territoriale permanente

SOS … – – – …
Sviluppo O Speculazione

Chi decide sui nostri territori?
Movimenti di Roma e del Lazio a confronto

La qualità della vita dei cittadini della provincia di Roma e della regione Lazio è destinata a peggiorare ulteriormente nel futuro prossimo conseguentemente ad una serie di scelte politiche locali e nazionali. Usando parole rassicuranti come termovalorizzazione, quarta generazione, housing sociale, i governi sono in procinto di pianificare e attuare delle pesanti trasformazioni urbanistiche, edilizie e ambientali.

Mega-discariche, mega-centrali, mega-aeroporti, autostrade urbane, centri commerciali, inceneritori, gassificatori, cemento su cemento fin nel cuore dell’Agro romano, come se non bastassero le devastazioni degli ultimi anni: questo lo scenario che abbiamo di fronte. I beni comuni, le nostre città, i nostri territori sono messi in vendita a profitto di pochi, minacciando la nostra salute,  negando i nostri diritti, condizionando il nostro futuro. Questa è una delle tante facce del costo della crisi che ci vogliono far pagare. A questa situazione si stanno opponendo una miriade di comitati di lotta, piccoli e grandi, che non si limitano a dire dei no ma che fanno delle proposte concrete riguardanti strade alternative per dare risposta al diritto all’abitare, difendere i beni comuni, affrontare seriamente la questione dei rifiuti, il tema dell’energia, il nodo della mobilità e dei trasporti.

Vogliamo incontrarci per due giorni, presso il parco della ex Snia Viscosa, strappato dal 1995 a una gigantesca speculazione edilizia, per analizzare i progetti messi in campo destinati a incidere negativamente sulle nostre vite e le proposte alternative dei comitati. Abbiamo bisogno di comprendere fino in fondo quale partita si sta giocando sulla pelle dei cittadini, quali interessi si stanno attivando, quali percorsi si possono intraprendere per impedire gli scempi che si stanno preparando. Cominciamo col metterci in comunicazione tra realtà differenti che immaginano e costruiscono un altro futuro, dagli studenti ai comitati ambientali, dai movimenti per il diritto all’abitare agli urbanisti, dai centri sociali alle comunità provinciali.

Due giorni di festa e comunicazione al parco Ex Snia Viscosa
Ingresso libero – via Prenestina 175 – dalle 11.00 alle 18.00 ristoro – stand – video – laboratori e giochi per grandi e piccoli

Dalle 18:00 l’iniziativa seguirà al CSOA Ex Snia via Prenestina 173

Sab.22
@parco_exsnia://ore11:00 confronto
Ma che razza di città! I profitti di pochi contro i bisogni di tutti
Introducono: Paolo Berdini e Giovanni Caudo

@csoa_exsnia://ore18:00 birreria/trattoria

://ore19:00 cult – ingresso a sottosrcizione
The lovely trio (jazz) – Tito e il fattore K (blues)
Canusia (canzoni popolari del basso lazio)
Circo Squilibrato (circo-cabaret)

Dom.23
@parco_exsnia:// 16:00 confronto
Rifiuti e energia. Speculazioni contro salute
Introducono: Vincenzo Miliucci e Fulvio Vescia

@csoa_exsnia://18:00 birreria/trattoria

://19:00/cult – ingresso a sottosrcizione
Compagnia Balagàn in “Il riconoscimento di sakuntala” (Spettacolo di narrazione e figura indiano)

Promuovono:
Associazione Ecoriflesso
Comitato del Parco Ex Snia
Comitato di Quartiere Pigneto Prenestino
Coop Allende
CSOA ExSNIA
Spazio sociale Ex 51
Terremoti – Radio Onda Rossa

Partecipano: Abitanti di Casilino 900, Action, Ass per la salvaguardia del deposito Atac di Porta Maggiore, Ass permanente No Fly (Ciampino), Ass Ex Lavanderia, Ass per i diritti dei pedoni di Roma e del Lazio, Ass Rete Nuovo Municipio IV, Blocchi Precari Metropolitani, Com ansa del Tevere, Com contro il centro commerciale a Valle Aurelia, Com contro l’allargamento della via Trionfale, Com di Quartiere Certosa, Com Malagrotta, Com No Morti Lavoro, Com Parco Vitinia, Com.ti romani contro l’elettrosmog, Com Salute e Ambiente Napoli Est, Com salviamo il Gerini, Coord cittadino lotta per la casa, Coord contro l’inceneritore di Albano, Coord Romano del Comitato Acqua e Aniene, Fieramente, Ecoculture, Infoxoa, Italia Nostra Roma, LOA Acrobax, Movimento No Coke Alto Lazio, Occhio del riciclone, Rete cittadini contro la Turbogas (Aprilia), Stalker, WWF Lazio

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4 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

4 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

11.11.2004 – 11.11.2008


Contro il carovita: gruppo di acquisto popolare

A fianco degli studenti, per riprendere il futuro

Casa, lavoro diritti: sportello sociale gratuito

Rete Urbana del Territorio e della sua Storia

Teatro e cultura libera

SABATO 15 NOVEMBRE
ore 18:30
Aperitivo e Djset
ore 21
Cenone sociale

CONTRO LA SPECULAZIONE DEL CENTRO COMMERCIALE
DIFENDIAMO VALLE AURELIA

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NICOLA È OGNUNO DI NOI – Manifestazione Antifascista

NICOLA È OGNUNO DI NOI

Sabato 17 maggio 2008
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA
Partenza corteo Stazione di Porta Nuova, Verona, ore 15.00
Per non dimenticare l’assassinio di Nicola Tommasoli per mano dei fascisti

Si lotta e si crea anche per ricordare chi ci è stato affine. Non ha importanza se Nicola si dichiarasse antifascista o meno. In questi anni di ripensamenti e ricombinazioni sociali, culturali, politiche, esistenziali, abbiamo imparato a definirci non per quello che siamo ma per ciò che non siamo. A differenza dei suoi assassini Nicola non era nazista, non era fascista, non era razzista, non era leghista, non era un reazionario. Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo dobbiamo inventarlo. Lontani dalle passioni tristi, gioiosamente, naturalmente, vivere come l’aria che si respira, come ha fatto Nicola. Skate: ebrezza e surf dell’anima. Montagna: tregua, respiro, silenzio. Colore arancio: vitalità e spiritualità. Immaginazione. Vita contro la morte.

Gruppi culturali, teatrali, musicali, associazioni sociali, migranti, individualità, giovani e meno giovani, con esperienza politica e no. Nella sala Lucchi colma di persone, si è svolta l’assemblea aperta cittadina per la promozione della manifestazione del 17 maggio. Molti gli interventi, le proposte, le idee, le riflessioni. Un esempio di comunicazione e informazione che si alimentano per formare socialità diffusa e un’etica fatta di memoria, immaginazione e concretezza. Ricordare Nicola, non permettere che la sua vita e il suo assassinio siano dimenticati, questo il sentimento più diffuso negli interventi. Da qui le molte proposte, come la posa di una targa commemorativa a Porta Leoni e l’intitolazione di un centro giovanile/biblioteca. Il corteo sarà aperto, comunicativo, partecipato, in cui la città parlerà con la città, le identità si meticceranno con Verona, perché è con la solidarietà e la relazione che può nascere una nuova sensibilità.

Per sconfiggere l’intolleranza, il razzismo, la discriminazione è necessario far appello alla coscienza civile di Verona e alla sua capacità di autocritica come atto d’amore verso la città stessa, perché è proprio dalle condizione estreme che possono nascere pensieri e pratiche vivificanti, perché è proprio dal dissenso che possono nascere sensibilità, coscienza, saperi nuovi. È necessario quindi costruire progetti per nuove sensibilità, forme di vita libere, culture innovative e non sottomesse, valorizzare le esperienze di gestione reticolare dal basso, le diversità di genere e di desiderio, di molteplicità di orientamento e identità (glbtq), la lotta accanto ai migranti e contro la guerra, l’impegno per la giustizia sociale, contro la condizione precaria del lavoro, per il diritto alla casa, la creazione di mercati autogestiti (terra/ambiente/produzione/rivoluzione dei consumi). Una nuova sensibilità ha bisogno di creare in maniera cooperativa forme e strumenti di comunanza, dall’aria all’acqua fino alla produzione informatizzata e alle reti.

Il corteo – comunicativo, aperto, partecipato – sarà aperto da uno striscione disegnato da un artista/writer amico di Nicola, porterà questa scritta: “Nicola è ognuno di noi”.

Vi è fascismo quando una macchina da guerra viene installata in ogni buco, in ogni nicchia” ci suggeriscono Gilles Deleuze e Felix Guattari. Usciamo all’aperto quindi, fuori dalle logiche gerarchiche, di appartenenza, di potere e di micropotere, per creare una nuova sensibilità che metta in discussione l’epistemologia del dominio e le sue articolazioni, una temperatura etica che rinnovi il desiderio di giustizia sociale e di trasformazione progressiva, che tenga assieme memoria e immaginazione.

Assemblea aperta cittadina di Verona

>>> Manifestazione, sabato 17 maggio, Verona.
Concentramento in Stazione Porta Nuova, alle ore 14. Partenza del corteo alle ore 15.

> Info su aggiornamento adesioni, comunicati, partecipazioni e altro: http://verona17maggio.noblogs.org/
> e-mail: adesioni17maggio@gmail.com
> Info tel. 3491476050 – 3477732939

Percorso corteo e orari:
Partenza alle ore 15.00 dalla stazione Porta Nuova: corso Porta Nuova, stradone San Fermo, ponte Navi, via interrato dell’acqua morta, piazza Dante.
Pianta città e percorso: http://verona17maggio.noblogs.org/gallery/4721/infoA5.pdf

Nicola è ognuno di noi
Per sconfiggere insieme la paura scendiamo in piazza per svegliare una
città che troppe volte ha girato la testa. Non deve farlo questa volta.
Non deve farlo mai più.
Mobilitiamoci e riprendiamo la parola prima che l’ipocrisia riscriva anche questa storia.

per una Verona libera dalla paura,
per una Verona libera dall’odio,
per un Verona libera da vecchi e nuovi fascismi,
libera dall’intolleranza, dal razzismo, dall’ignoranza

perché esiste una Verona coraggiosa, aperta, indignata
perché guardarsi all’interno, riconoscere il male profondo del nostro
tempo e della nostra città è crescere. Liberi.

Costruiamo assieme un corteo che attraversi e viva la città in una
giornata aperta alle iniziative e ai contributi positivi di tutte e
tutti.

Nel 2008 a Verona si muore ancora di fascismo.
Al posto di Nicola poteva esserci ognuno di noi.

da roma:
per la manifestazione di verona del 17 RAM – rete antifascista
metropolitana – organizza i pullman
il costo è di 20 euro a testa a/r
per prenotarsi passare alla segreteria del forte prenestino.
seguiranno info sull’orario e il luogo della partenza.

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19 LUGLIO ROVINATA LA FESTA ALL’AMBASCIATORE COLOMBIANO A ROMA

19 LUGLIO-ROVINATA LA FESTA ALL’AMBASCIATORE
COLOMBIANO A ROMA
In occasione della Festa per l’indipendenza, l’ambasciatore colombiano a Roma, PRETELT de la VEGA, aveva organizzato presso la sua residenza un brindisi con inviti al personale diplomatico a Roma.

Decine di persone in contemporanea hanno realizzato una manifestazione di protesta per ricordare che la classe politica colombiana è da mesi sotto accusa per aver sostenuto, finanziato, coperto, promosso le attività dei gruppi paramilitari che si sono macchiati
in questi anni di atroci delitti con lo scopo di tutelare gli interessi delle multinazionali e di sterminare l’opposizione politica e sociale.
Iniziative simili si sono svolte a Parigi e a Berna
4000 sindacalisti uccisi dagli anni ’80 ad oggi,
popolazioni indigene in via di estinzione, 3,5 milioni
di profughi interni sono alcune delle cifre di questa
barbarie.
I manifestanti hanno denunciato anche come in italia abbiano ricoperto incarichi diplomatici personaggi dal
dubbio passato come l’attuale AMBASCIATORE SABAS PRETELT DE LA VEGA ideatore della legge “di GIUSTIZIA e PACE” con la quale lo stato colombiano getta la spugna su tutti i crimini commessi dai gruppi paramilitari e chi li ha appoggiati, promettendo la non estradizione negli USA di alcuni dei loro capi militari, di aver avuto relazioni con MANCUSO attuale numero uno delle AUTODEFENSAS UNIDAS de COLOMBIA

Questa denuncia pubblica ha evidentemente messo in difficoltà l’Ambasciatore il quale, davanti ai suoi imbarazzati invitati, non ha esitato a sguinzagliare il personale di servizio presso l’Ambasciata che si è esibito
in più di una provocazione ed ha anche preteso che le forze dell’ordine defiggessero uno striscione che lo accusava di legami diretti con gli squadroni della morte
Chiediamo alle Istituzioni Italiane, al Ministero degli Esteri di rompere le relazioni diplomatiche con un paese
governato da un presidente, Alvaro Uribe Velez, che fu il maggiore sostenitore della diffusione dei gruppi paramilitari in Colombia, e il cui personale diplomatico
in Italia e nel Mondo è sotto processo o accusato di collusioni e responsabilità dirette con le attività degli squadroni della morte.

Roma 20 luglio 2007

Comitato Carlos Fonseca/REDHER

Associazione ASUD
Rete Italiana Solidarietà “Colombia VIVE”
Associazione Italia Nicaragua, Circolo Leonell Rugama
Confederazione COBAS
Spazio Sociale Occupato EX 51
REBOC Rete Boicottaggio COCA COLA
SINISTRA 19
Claudio Ortale Cap. PRCSE Municipio Roma19
Adriana Spera, Capogruppo PRC-SE al Comune di Roma
CUB Immigrazione

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19 LUGLIO 2007 MANIFESTAZIONE AL FIANCO DEL POPOLO COLOMBIANO CONTRO LE MULTINAZIONALI ASSASSINE

AL FIANCO DEL POPOLO COLOMBIANO CONTRO LE MULTINAZIONALI ASSASSINE,
LA PARA-POLITICA – PER IL RISPETTO DELLA VITA
E DELLA SOVRANITÀ POPOLARE SULLE RISORSE NATURALI

È recente la notizia della condanna subita dalla multinazionale CHIQUITA BRANDS (Nord Americana – Banane e frutta) e del processo in corso contro la DRUMMOND (Nord Americana – Carbone e Coke, fornisce in Italia: Enel, Edison, Tirreno Power e Unicoal), accusate di aver utilizzato/finanziato i Gruppi Paramilitari per tutelare i propri
interessi in Colombia e di aver promosso tramite le AUC (Autodefensas Unidas de Colombia, la maggiore formazione paramilitare del paese) lo sterminio dell’opposizione sindacale e sociale nei territori in cui operano.
La COCA COLA da anni è ormai sotto boicottaggio internazionale per aver promosso una politica ferocemente antisindacale, attraverso l’uso dei Gruppi Paramilitari, fatta di omicidi, minacce, attentati, dimissioni e sfollamenti
forzati.

A questi nomi si aggiungono quelli della ANGLOGOLD ASHANTI (Nord Americana, Sudafricana e Inglese – Oro), della BRITISH PETROLEUM (Inglese – Petrolio), della OXY (Nord americana/Inglese – Petrolio), della REPSOL (Spagnola – Petrolio), e molte altre che in tutta la Colombia operano per sfruttare le ricchissime risorse naturali che
il paese possiede.
Per farlo hanno bisogno di territori liberi, nessuna forma di opposizione sociale e sindacale, una legislazione
compiacente, istituzioni locali e nazionali complici; dei Gruppi Paramilitari che, congiuntamente a Polizia ed Esercito, sono di fatto lo strumento “pratico” per realizzare questi obiettivi.
L’oligarchia colombiana favorisce, con tutto il suo potere politico, economico e (para)militare, tale sfruttamento, per poter conservare ed incrementare il proprio status con le briciole che le multinazionali lasciano nel loro paese, a discapito di un’intera popolazione, la cui vita è appesa ad un filo, a capriccio di militari e paramilitari, e che
subisce una situazione giorno dopo giorno sempre più economicamente insicura.

2/3 della popolazione è in condizioni di POVERTÀ e 14 milioni di colombiani sono costretti alla FAME.
4.000 sindacalisti ASSASSINATI dal 1980 ad oggi
3 Milioni e Mezzo di PROFUGHI INTERNI, cacciati dalle proprie terre
PRIVATIZZAZIONE e svendita di tutti i beni e i servizi pubblici, PRECARIZZAZIONE del lavoro.

Nei mesi scorsi gli alti vertici della Politica Colombiana e delle Forze di Polizia sono stati scossi da uno dei più grandi scandali della storia Colombiana: quello della PARAPOLITICA, con arresti di uomini politici, ex diplomatici, quadri delle forze armate e dei servizi di sicurezza. Il governo Uribe ha inviato e continua ad assegnare come personale diplomatico in tutto il mondo personaggi ambigui, dal passato sporco di sangue e costellato di legami con il paramilitarismo. Uno dei più stretti collaboratori di Uribe, Jorge Noguera, messo a capo del DAS (Departamento Administrativo de Seguridad, i servizi segreti colombiani) dallo stesso presidente, a causa delle voci che cominciavano a circolare su di un suo coinvolgimento negli scandali della Parapolitica, ha dovuto riparare… in Italia! come console di Milano!!!

In Italia abbiamo una triste storia di diplomatici implicati in scandali e legami con i paramilitari.
Attualmente, Jorge Noguera, ex console di Milano, è sotto processo in Colombia per “Manipolazione di informazioni privilegiate” e “abuso di autorità”; Luis Camilo Osorio, ex ambasciatore in Italia, è imputato in tre processi in relazione alle supposte ingerenze dei paramilitari nel suo operato come Procuratore Generale della Nazione; Sabas Pretelt de la Vega, attuale ambasciatore in Italia, inventore della “Legge salvaparamilitari ” è implicato in indagini relative per i pagamenti delle “tasse di guerra” ai paramilitari da parte degli industriali e per finanziamenti paras alla rielezione di Uribe.
La presenza di questi figuri sul territorio Italiano è una vergogna sia per il popolo colombiano che per le Istituzioni del Governo Italiano, che accettano personaggi di questo calibro come rappresentanti ufficiali di uno Stato estero.

GIOVEDÌ 19 LUGLIO 2007 – ORE 16,30 – MANIFESTAZIONE SIT IN
AMBASCIATA COLOMBIANA c/o la SANTA SEDE – Lungotevere ARNALDO da BRESCIA 11

NON ACCETTIAMO NEL NOSTRO PAESE DIPLOMATICI PUBBLICAMENTE RICONOSCIUTI COME CRIMINALI !!
DICIAMO NO ALLA RELAZIONI DILOMATICHE CON UN GOVERNO CRIMINALE

Primi promotorori:
Comitato Carlos Fonseca/REDHER
Associazione ASUD
Rete Italiana Solidarietà “Colombia VIVE”
Associazione Italia Nicaragua, Circolo Leonell Rugama
Confederazione COBAS
Spazio Sociale Occupato Ex 51
REBOC Rete Boicottaggio COCA COLA
SINISTRA 19
Claudio Ortale Capogruppo PRC-SE Municipio Roma 19

DICIAMO NO ALL’APPOGGIO DELLE ISTITUZIONI ITALIANE ED
EUROPEE ALLA LEGGE DI JUSTICIA Y PAZ – SALVA PARAMILITARI

SOSTENIAMO LE LOTTE DEL POPOLO COLOMBIANO CHE NONOSTANTE
MASSACRI, REPRESSIONE, NEGAZIONE DI DIRITTI, RESISTE ANCORA ALLO STRAPOTERE DELLE MULTINAZIONALI, ALL’ARROGANZA DELLA SUA OLIGARCHIA, ALLA BRUTALITÀ DEI GRUPPI PARAMILITARI E DELL’ESERCITO

CHI SONO I RAPPRESENTANTI DIPLOMATICI DELLA COLOMBIA IN ITALIA
Jorge Noguera, ex console di Milano, nonostante le sue amicizie influenti, è sotto processo in Colombia per “Manipolazione di informazioni privilegiate” e “abuso di autorità”. Noguera, insieme ad altri funzionari del DAS, passava ai paramilitari le liste “nere” dei sindacalisti da “ridurre al silenzio” e ha riconosciuto in diverse occasioni di
essersi riunito “ufficialmente” con vari capi paramilitari, fra cui Salvatore Mancuso (comandante dell AUC) e Rodrigo Tovar, alias “Jorge 40” (leader del Blocco Nord delle AUC).
Queste le rivelazioni di un subalterno di Noguera ai tempi del DAS, Rafael Garcia, ex capo del dipartimento di informatica del DAS, arrestato per corruzione e favoreggiamento (dietro compenso cancellava i file contenenti le informazioni raccolte su capi paramilitari e narcotrafficanti dagli archivi del DAS), che per non andare a fondo da solo, ha trascinato nel fango anche il suo capo; accuse poi confermate dalle dichiarazioni di Mancuso,di Jorge 40 e dai file ritrovati nel computer portatile dello stesso Rodrigo Tovar.

Luis Camilo Osorio, ex ambasciatore in Italia, attualmente ambasciatore in Messico è accusato in tre processi in relazione con la possibile ingerenza dei paramilitari durante la sua gestione come Procuratore Generale della Nazione. Con tale incarico Osorio è divenuto famoso per aver costantemente ostacolato la giustizia, sostituendo pubblici ministeri e investigatori “troppo zelanti” e favorendo l’impunità nei crimini di lesa umanità, che in Colombia sfiora il 100%.
Nel 2002 una denuncia di Human Rights Watch lo accusava di ostacolare la giustizia: “mancanza di appoggio ai pubblici ministeri che lavoravano su casi sensibili di diritti umani, incapacità di fornire una protezione efficace e
tempestiva ai funzionari le cui vite erano minacciate, e licenziamento o rinuncia forzata di pubblici ministeri e investigatori esperti” e poi: “il procuratore ha lanciato una ‘purga’ dell’istituzione che presiedeva nella quale sono stati coinvolti molti pubblici ministeri esperti che si trovavano nelle fasi finali di casi importanti come quello contro
il Generale Rito Alejo del Río e l’investigazione contro il Generale d’Armata Rodrigo Quiñónez”. Queste le gravi denuncie di HRW, che 4 anni dopo hanno trovato riscontro nelle accuse dei paramilitari “smobilitati”, scaricati dal governo Uribe nella ricerca di un rinnovo d’immagine in vista delle elezioni del 2010.

Sabas Pretelt de la Vega, attuale ambasciatore in Italia, è, fra l’altro, il padrino della legge di Justicia y Paz.
Con un gioco di prestigio, quando ricopriva la carica di Ministro dell’Interno e della Giustizia, presentò prima una versione della legge alla comunità internazionale, per poi
presentarne un’altra, priva di qualsiasi garanzia di verità, giustizia e riparazione per le vittime del paramilitarismo, al congresso colombiano, che l’approvò senza battere ciglio. Grazie a questa legge, le condanne dei paramilitari, anche macchiatisi di gravi crimini contro l’umanità, possono avere una durata MASSIMA di 8 anni di carcere, nei
quali sono compresi i tempi del processo.
Le pene inoltre possono essere scontate al di fuori delle strutture carcerarie, in “fattorie” predisposte per la riabilitazione, come quelle finanziate di recente da OIM (Organizzazione Mondiale dei Migranti) e USAID, che si trovano su terre sottratte con la forza dai paramilitari ai contadini di tutta la Colombia. Neppure adesso potranno tornare in possesso di ciò che è loro per diritto.
Molteplici le accuse rivolte a Sabas Pretelt dai “pentiti” paramilitari: secondo le accuse di Mancuso faceva visita ai capi paramilitari, in qualità di presidente della Fenalco, la Federazione Nazionale dei Commercianti, per contrattare con loro la “tassa paramilitare” a nome degli industriali del paese. L’ambasciatore, in alcune sue dichiarazioni, non ha negato di essersi incontrato con Mancuso, ma ha detto di averlo fatto per “motivi umanitari”; nel dicembre scorso due capi paras lo hanno accusato di aver promesso la non estradizione negli USA in cambio dell’appoggio elettorale ad Uribe mentre i fratelli Miguel Ángel e Víctor Manuel Mejía Múnera (meglio conosciuti come Los Mellizos, figurano entrambi nella listi dei 12 narcos più ricercati dagli USA; Miguel Ángel, alias Pablo Arauca è un capo paramilitare smobilitato), lo hanno indicato come la persona attraverso la quale i leader paramilitari hanno fatto arrivare a destinazione il denaro sporco di sangue con cui hanno finanziato la rielezione di Uribe nel 2006.

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2 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

BUON COMPLEANNO EX 51!

2 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

Iniziative ed eventi per la ricorrenza dei due anni di occupazione dell’Ex51.

Per la ricorrenza dei due anni di occupazione dello Spazio Sociale Occupato Ex51, a partire da giovedì 9 Novembre si svolgeranno, presso lo Spazio una serie di iniziative ed eventi.
Di seguito riportiamo il programma completo:

– GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE
ore 20:00 : Assemblea Pubblica sull’ATER, morosità, vendite, assegnazioni.
Sarà presente un membro del C.d.A. ATER.

– VENERDÌ 10 NOVEMBRE
Ore 18:00 : Presentazione Dossier sulle cartolarizzazioni.
Ore 20:00 : Aperitivo biologico (5€) a cura del Gruppo d’Acquisto Popolare di Valle Aurelia.

– SABATO 11 NOVEMBRE
ore 16:00 : Presentazione delle attività della ludoteca e spettacolo di clowneria per bambini e bambine.
Ore 20:30 Cena Sociale – sottoscrizione 10€ – a seguire selezione musicale

– DOMENICA 12 NOVEMBRE
Ore 18:00 : presentazione del progetto RUTS (Rete Urbana per il Territorio e la sua Storia) di Valle Aurelia.

SARÀ SEMPRE IN FUNZIONE IL BAR.

Spazio Sociale Occupato EX51
Via Bacciarini, 12 – Valle Aurelia (Roma)
Bus: 490, 495, 994 – Metro A Valle Aurelia

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