Comunicato sui fatti di Trastevere
Apprendiamo tristemente dai giornali l’ennesimo episodio che vede coinvolti il Cinema America e il suo presidente, non meritevole di nomina, data la già lampante e soddisfatta necessità di apparire. Questa volta si tratta di un vile attacco ai danni di un compagno di Roma, al quale va tutta la nostra solidarietà.
L’attacco, tramite denuncia penale e, conseguentemente, mezzo stampa, mira a screditare non solo la persona implicata nei fatti, ma anche la sua realtà di appartenenza, definita come centri sociali dalla stessa associazione e dai giornalisti.
I ragazzi del Cinema America ci tengono a sottolineare che non c’è alcuna contrapposizione con i centri sociali. Non vogliamo ergerci al ruolo di maestri, ma dalle scuole elementari sappiamo che, quando si litiga, si litiga in due. Il comportamento e le scelte, politiche e non, dei ragazzi del Cinema America sanciscono una evidente contrapposizione: ricorrere alla stampa per segnalare con toni scandalistici un’aggressione fisica, le cui prove sono in mano a loro soli, non è metodo che ci appartiene. Inoltre, aggiungere una postilla, dopo che loro stessi hanno alzato il polverone, non può certo distogliere l’attenzione del lettore attento da un attacco esplicito ad una realtà che è stata culla per la loro esperienza e prima difesa della loro barricata per un lungo periodo; le strade si sono separate per vedute differenti e comportamenti irrispettosi nei confronti di chi aveva deciso, nonostante tutto, di prendere le parti di una nuova esperienza in un quartiere così importante per la socialità ed esempio della gentrificazione che la nostra città sta vivendo. Persino il sacrificio fisico e le conseguenze di molti che si sono messi in gioco sono stati in passato sbeffeggiati dal presidente del gruppo di ragazzi.
La spaccatura c’è ed è netta: non si tratta di una guerra fra bande, come certi giornalisti saranno pronti a scrivere, né di una contrapposizione calcistica. La cesura è quasi naturale tra chi oggi offre semplicemente un servizio, ben organizzato e fortemente supportato tramite finanziamenti e illustre sostegno istituzionale, inserendosi perfettamente nel meccanismo di gentrificazione di Trastevere, e chi vive nelle contraddizioni della nostra società, tra le mille problematiche dei quartieri in cui si organizza e lotta.
Ad ognuno il suo. Il vostro è diventato parte di ciò contro cui lottiamo.
E non si strumentalizzino, da parte del Cinema America né dei suoi amici giornalisti e influenti personaggi, i fatti a cui fanno riferimento in questi momenti sulle loro pagine: il piano su cui ci esprimiamo non è la contrapposizione tra singoli, per parafrasare quanto si legge, ma il piano dell’agire politico e pratico di realtà, all’oggi definitivamente chiaro, diametralmente opposte.
Rimandiamo al mittente tutte le menzogne e le infamie. Riteniamo illegittimo quanto ci arriva contro, per lo più da chi è primo attore della riduzione della cultura a uno specchietto delle allodole per il migliore offerente, da chi ha preferito strizzare un occhio alla potente sinistra radical chic e si è tuffato tra le braccia di partiti di governo, dimenticando e volutamente calpestando tutte le individualità e le realtà collettive a cui il Cinema America dice oggi ancora di riferirsi, ma che quotidianamente sfrutta, illude e tradisce.
Ostinatamente,
Spazio Sociale Ex 51
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