8 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

8 ANNI DI OCCUPAZIONE, LIBERAZIONE, AUTOGESTIONE

VENERDÌ 9 NOVEMBRE

ORE 18 ASSEMBLEA PUBBLICA: Pratiche comuni di riappropriazione e prospettive di lotta

ORE 21 CENA SOCIALE

SABATO 10 NOVEMBRE

ORE 18 Presentazione del libro “Scontri di piazza” di Marco Capocetti Boccia

ORE 20 Apericena e DJ-SET con Pinche Perro, Bigmama, Kikkona

APPELLO ASSEMBLEA PUBBLICA:

Da anni oramai siamo immersi in una crisi che a quanto ci raccontano si fa sempre più profonda.
Certo le radici di questa sono allo stesso tempo strutturali e sistemiche, ma è innegabile la portata “costituente” (la nuova accumulazione originaria prodotta dal capitale, il ridisegno dei rapporti di forza interni e tra le classi) del tempo che stiamo vivendo.
La precarietà è oramai dato per assodato che sia divenuta il denominatore comune delle nostre vite ed ha bisogno di essere ripensata per permetterci di organizzarci efficacemente e rilanciare il nostro potenziale rivoluzionario. Ciò da cui possiamo ripartire è la necessità di pratiche comuni capaci di affrontare e superare il senso di ansia diffusa e generalizzata e di incanalare in un progetto comune anche gli aspetti più radicali e incontrollabili.
Abbiamo attraversato e stiamo attraversando, a volte da protagonisti a volte da travolti, l’esplosione dei movimenti studenteschi; il riaccendersi della conflittualità sul lavoro; il consolidamento dei movimenti contro le nocività (dalla Val Susa a Napoli, passando per i No-Inc); il riemergere della lotta per la casa tra (fasce sociali prima apparentemente immuni dal problema dell’abitare-precari,ceti medi impoveriti, giovani); il referendum sull’acqua e molto altro.
Da un quadro complessivo costellato da parziali vittorie e numerose sconfitte emerge quindi l’esigenza di sviluppare pratiche incisive che aderiscano ad un progetto comune che abbia caratteristiche ricompositive e garantisca lo sviluppo di autonomia.
L’urgenza della riappropriazione ha quindi bisogno di essere declinata nel senso dell’incompatibilità: come sottrazione e rifiuto del ruolo di corpo intermedio alla governance che spesso rischiamo di svolgere.
(Il ricatto della disoccupazione e della precrietà è fortemente legato ai tagli sui servizi. Tagli che precedono una privatizzazione dei servizi da regalare ai privati bisognosi di accaparrarsi pezzi sempre più consistenti di profitto e rendita a discapito della collettività.)
In questa direzione si muove il nostro agire politico e sociale: con un occhio all’autorganizzazione e uno al conflitto. Siamo coscienti che una lotta per essere efficace debba essere facilmente riconoscibile, ma soprattutto replicabile, in quanto consideriamo inutili sia i salti in avanti di piccole avanguardie sia la pura rappresentazione di ciò che non esiste.
Di questa prospettiva e del suo futuro più prossimo vogliamo discutere, delle scadenze di mobilitazione di Novembre, con chi ha condiviso con noi pezzi del cammino di questi ultimi anni, per mantenere uno spazio di condivisione sempre aperto, per sviluppare lotte comuni.
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