Jazz all’Inferno – Documento

Jazz all’Inferno:

Seconda edizione

In vista di questo secondo ciclo di concerti abbiamo prodotto questo documento, contenente le analisi sviluppate intorno alle nostre serate di musica jazz “Jazz all’Inferno”, tenutesi a Valle Aurelia nella primavera del 2019.

Cari ascoltatori e care ascoltatrici, care musiciste e cari musicisti, cogliamo l’occasione come Officine culturali Roma Nord-Ovest e Spazio Sociale Ex 51 per ringraziarvi della partecipazione così coinvolgente e attenta che avete avuto nei confronti della nostra iniziativa, al dire il vero un po’ sperimentale, tenutasi da marzo a giugno 2019.

Ora, in un’ottica di prassi – teoria – prassi, dopo aver condiviso insieme serate di musica indimenticabili, pensiamo sia giunto il momento di scrivere brevemente qualche riga su quello che è l’iniziativa “Jazz all’Inferno”.

Riteniamo che la convivialità che ne è propria sia uno squarcio nel buio estrattivista di questo territorio, assediato com’è da centri commerciali ed attività volte solo a distillare una mentalità sempre più votata al consumo sfrenato, senza luogo e senza orari. La formazione di efficienti e veloci consumatori di merci, in un contesto urbano congestionato dalla sovrapproduzione e saturo di inquinamento non solo atmosferico, è uno degli effetti collaterali di questo modo di produzione, del quale le nostre vite diventano dei riflessi. Rallentare i tempi di vita regalandosi delle sobrie parentesi di intenso ascolto, come quello che proponiamo nello spazio sociale Ex 51, è per certo un’occasione di assoluto arricchimento non solo per gli appassionati e praticanti della musica jazz. Raccontare il ‘900 e la straordinaria ricchezza linguistica di cui è portatore per noi significa tentare di arrestare l’annientamento di memoria e di umanità a cui assistiamo da più parti. Finché saremo in grado di raccontare, sapremo ricordare i luoghi da cui hanno preso forma gli orrori della discriminazione razziale e delle guerre, anche di quelle che subiamo oggi.

Sarà nondimeno una preziosa occasione per noi che di musica viviamo, per far conoscere con un più di senso di realtà e fuori dalla narrazione dominante, piena di “luci, successo e distintivo”, le difficoltà e i problemi della straordinaria professione del “musicista”: una professione che noi vogliamo rendere sempre di più dignitosa.

Le nostre serate, infatti, vogliono portare all’attenzione di tutti i vari aspetti inerenti al mondo lavorativo musicale nella città che viviamo.

Per prima cosa vogliamo mettere in rilievo come quello del musicista sia un lavoro a tutti gli effetti e il fatto che in una città come Roma, con una concentrazione molto importante di maestranze di altissimo livello, la situazione sia disastrosa.

Nella maggior parte dei casi la vita di un musicista professionista, anche dopo anni di studi e pratica sul campo, è fondamentalmente una vita precaria. Denunciamo una mancanza di normative che ne regolino il potere contrattuale nell’esercizio del proprio lavoro, che portano ad una quantità importante d’accettazione di lavoro in nero.

Senza garanzie alcune si è costretti a praticare la professione a cottimo, con il ricatto implicito del ‘più lavori, più guadagni’ (comunque stipendi mensili appena dignitosi), ma che, se si dovessero avere problemi di salute o d’altro tipo, nessuna garanzia di tipo previdenziale potrà aiutare.

In secondo luogo, oltre al piano più vertenziale, intendiamo fare anche alcune valutazioni politiche di più ampio respiro sugli eventi che abbiamo organizzato.

Vogliamo infatti sottolineare che la nostra iniziativa non è un’erogazione di un servizio mancante: non organizziamo e promuoviamo serate jazz per sostituirci allo stato borghese, che non ne organizza, o perché siamo “i bravi ragazzi di uno spazio”, bensì per una presa di posizione critica nei confronti di chi, come le istituzioni, non riesce a valorizzare il patrimonio artistico di questa città. Se ci sono tanti musicisti validi, perché le sale da concerto, l’Auditorium e gli spazi dove poter lavorare non sono messi loro a disposizione, ma sono lasciati vuoti o concessi esclusivamente a chi fa parte della ristretta cerchia che ha il monopolio sulla gestione della cultura in questa città?!

In questo modello di società impostaci c’è bisogno di un salario per poter vivere, ed una società che voglia chiamarsi civile dovrebbe garantire a tutti la possibilità di una esistenza dignitosa, lavoratori dell’arte compresi.

Forse il velo di civiltà che riveste questo stato di cose è solo un tappeto per nascondevi sotto la barbarie?!

Sperando che queste poche righe possano servire ad esortare voi che partecipate, sia come musicisti che come pubblico alle nostre serate, ad aiutarci ad approfondire questo tipo di discussione. Sperando di rilanciare ancora più in alto, tramite rivendicazioni, le nostre iniziative, non possiamo far altro che augurarvi un buon ascolto ed una buona serata in compagnia degli artisti che aderiscono ai nostri concerti.

… e che l’Inferno non vi sia grave!

SPAZIO SOCIALE Ex 51

OFFICINE CULTURALI ROMA NORD-OVEST

 

Potere al Jazz!

Roma, Pianeta Terra, Valle Aurelia
26 ottobre 2019


Qui è possibile scaricare questo documento impaginato in formato A3, volantino A5 (con testo ridotto) e opuscolo.

Jazz documento a3

jazz documento volantino

Jazz documento opuscolo

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