15 ANNI DI OCCUPAZIONE, AUTOGESTIONE, LIBERAZIONE

15 ANNI DI OCCUPAZIONE, AUTOGESTIONE, LIBERAZIONE

SPAZIO SOCIALE OCCUPATO EX 51

11 novembre ore 20:30
Cena sociale goliardica & brindisi di compleanno
Come da tradizione, cominciamo i festeggiamenti per i 15 anni di occupazione con una cena sociale goliardica & brindisi di compleanno.
Vi preghiamo di confermare la partecipazione per e-mail, su facebook o sugli altri nostri canali di comunicazione.
https://www.facebook.com/events/530785961089885/

16 novembre ore 18
Dibattito “Popoli e Muri”
Vite sotto occupazione in Palestina e Sahara
Dal Messico al Sahara occidentale, da Cipro alla Palestina, nel mondo moderno i conflitti culturali, le spartizioni territoriali post-belliche e la xenofobia hanno lasciato cicatrici dolorose nella vita delle persone: I muri.
Elementi inerti, diabolici nella loro presenza granitica, artefatti umani per dividere popoli e terre, per creare una differenza tra chi sta al di qua e chi sta al di là, i muri esercitano una violenza passiva su chi è costretto a viverli.
In questa occasione parleremo di due casi in cui il muro è stato costruito da forze occupanti, Palestina e Sahara occidentale, che ci verranno raccontati dalla voce di due studenti di medicina andati li per scambio culturale e per conoscere le condizioni sanitarie.
Ci collegheremo inoltre con i ragazzi del “RECAP Refugee Camp Project” in Palestina per un saluto e sentire dalla loro viva voce il racconto di com’è vivere sotto l’occupazione dello stato di Israele.
Metteremo in mostra,oltre alle testimonianze dirette, foto e pannelli esplicativi, per illustrare la quotidianità oltre il muro.

A seguire cena sociale con il menù della tradizione.
https://www.facebook.com/events/1545130358961279/

17 novembre ore 17:30
Presentazione del libro
“QUATTRO PASSI – Note sul femminismo nella fase neoliberista del capitale”
a cura della Coordinamenta Femminista e Lesbica

L’asservimento delle donne è stato praticato e perpetuato estorcendo la nostra partecipazione emotiva ai dispositivi dello sfruttamento.
Il corpo è la nostra fabbrica, la famiglia la nostra azienda. Il lavoro di cura e riproduttivo è un lavoro non pagato a cui siamo spinte con il ricatto affettivo. E una volta dentro, non esiste distinzione tra tempo del lavoro e tempo libero, dobbiamo essere disponibili ventiquattro ore su ventiquattro, dobbiamo riconoscere il nostro ruolo ed esserne appagate poiché solo così potremo essere felici, potremo dare un senso, un senso pieno, alla nostra esistenza. Lo sfruttamento patriarcale ci espropria alla fine anche della nostra emotività: dobbiamo provare solo i sentimenti che sono stabiliti.
Il neoliberismo ha esteso questi dispositivi di sfruttamento oltre la famiglia, oltre il lavoro riproduttivo. Ha femminilizzato il lavoro salariato.
L’azienda neoliberista pretende da lavoratori e lavoratrici una dedizione assoluta, e spesso e volentieri gratuita, una partecipazione emotiva alle sorti della stessa, una continua reperibilità. Sempre più spesso, sempre più diffusamente, “portiamo a casa” il lavoro e non riusciamo più a godere del, poco, tempo libero che ci viene lasciato.
Ma il neoliberismo vuole anche altro. Un mettersi in gioco continuamente per dimostrare quanto si è bravi/e, un’attesa continua del riconoscimento del merito e quindi una continua dipendenza dal giudizio.

A seguire
Aperitivo godereccio
https://www.facebook.com/events/2416191661836646/

ore 20:30
Proiezione
Star Wars V – L’Impero colpisce ancora
https://www.facebook.com/events/438277977066836/

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